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Pittore

Abraham Louis Rodolphe Ducros


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Abraham Louis Rodolphe Ducros

( Yverdon 1748 - Lausanne 1810 )

Pittore

    Abraham Louis Rodolphe Ducros

    Abraham-Louis Ducros nasce a Moudon nel Catone di Vaud in Svizzera nel 1748, anche se trascorre la sua giovinezza a Yverdon. Figlio di un maestro di calligrafia e disegno, continua il lavoro del padre sostituendolo come insegnante alla morte, avvenuta nel 1764. Dopo un anno decide però di dimettersi e di stabilirsi altrove. Sicuramente nel 1769 è a Ginevra dove entra in contatto con collezionisti, studiosi e giovani pittori. Da quest’anno frequenta il corso di Nicolas-Henri-Joseph Fassin in un’accademia privata e con il pittore intraprende un viaggio nelle Fiandre tra il 1771 e 1772.

    Roma e la campagna laziale nelle vedute acquarellate del grand tour

    Nel 1776 si trasferisce a Roma dove continua la sua formazione artistica. Qui realizza diverse vedute della città papale per viaggiatori, ed in questo modo entra in contatto con alcuni personaggi olandesi che poi accompagnerà in un viaggio tra il Regno delle Due Sicilie e Malta durante il quale realizza più di trecento disegni ed acquerelli, oggi conservati al Rijksmuseum di Amsterdam.

    Tornato a Roma pubblica con l’incisore Giovanni Volpato una serie di acqueforti acquerellate dal titolo Vedute di Roma e dei suoi dintorni. Nel 1782 apre a Via della Croce uno studio, con funzione di atelier, ma anche di luogo di vendita per opere e stampe. Il nome dell’artista diviene sempre più noto tra i viaggiatori del grand tour tanto che in molti gli commissionano paesaggi romani. 

    Fra il 1784 e il 1792 dedica la sua produzione prettamente a quadri di paesaggio immortalando i monumenti di Roma antica, le cascate di Terni e Tivoli e scorci di campagna romana. La maggior parte delle opere viene acquistata da signori anglosassoni in visita a Roma per il grand tour, e oggi adornano diversi castelli inglesi e svedesi. Le sue vedute presentano inoltre una grande precisione topografica, infatti si nota l’influenza di Giovan Battista Piranesi. L’artista è uno dei primi ad eseguire acquerelli di grande formato al posto di schizzi o bozzetti.

    I grandi oli di natura storica e documentaristica

    Nel 1782 realizza due oli per il granduca di Russia Paolo Romanov, di passaggio a Roma durante un viaggio in Italia, raffiguranti Il granduca Paolo e la granduchessa di Russia a Tivoli e Il granduca Paolo al Foro.

    L’artista rappresenta inoltre una serie di stampe e quadri in occasione di un viaggio di Papa Pio VI a Terracina in merito ai lavori di bonifica intrapresa nelle paludi laziali. L’opera più conosciuta è l’olio di grandi dimensioni che si trova ora al Museo di Roma di Palazzo Braschi Pio VI alle paludi Pontine.

    I paesaggi abruzzesi, campani e maltesi e le suggestioni pre-romantiche

    Nel 1793 il pittore è costretto ad abbandonare Roma, poiché sospettato di giacobinismo, in seguito ai movimenti rivoluzionari francesi. Si reca quindi in Abruzzo dove raffigura e racconta paesaggi poco conosciuti come il monte Velino, le zone nei dintorni di Licenza o la valle del Liri.

    Dal 1794 al 1799 dimora invece a Napoli, nella parrocchia di S. Giuseppe a Chiaia, dipingendo il Vesuvio e le antiche rovine campane, specializzandosi nel genere della marina per importanti committenti come sir William Hamilton e il ministro John Francis Edward Acton. Nel 1801 torna invece a Malta realizzando diverse vedute di La Valletta per il generale Thomas Graham, da poco a comando dell’isola.

    Le opere dell’ultimo periodo testimoniano il suo avvicinarsi alle suggestioni romantiche presentando attenzione ai fenomeni naturali come eruzioni, temporali o tempeste. 

    Nel 1807 decide di fare rientro in patria con il sogno di costruire un’accademia a Losanna, progetto che purtroppo non riuscirà a realizzare. Nella città svizzera muore nel 1810.

    Emanuela Di Vivona

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