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Pittore
Adriano Cecchi
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Adriano Cecchi
Imparò dal padre ed esercitò con esso l’arte dell’intaglio, ma appassionatissimo per la pittura, studiò all’Accademia di Belle Arti di Firenze, e in seguito, abbandonando definitivamente l’intaglio, aprì studio di pittura.
I suoi primi lavori gli diedero da vivere. Nel 1879, s’impegnò con uno speculatore inglese come ritrattista, ma desideroso di ritornare in patria, dopo 22 mesi di soggiorno in Inghilterra, tornò a Firenze. Per assicurarsi un guadagno positivo concorse ad un posto d’insegnante alla Scuola d’Arti decorative, dove egli era stato alunno e vinse il concorso.
Ma, dopo un anno, avendo già cominciato a fare dei quadretti che vendeva con esito assai felice, lasciò l’insegnamento per darsi all’arte, e più specialmente i suoi graziosi e simpatici quadri di genere che tratta con grazia, e che vende a negozianti di Londra, Nuova-York e Monaco.
Non prese egli stesso mai parte ad Esposizioni; però alcuni suoi lavori vi hanno figurato, tra i quali, ultimamente a Monaco, un quadretto di sei figure dal titolo: “L’amante sorpreso” (costumi Goldoniani) che venne ben giudicato dagli intelligenti. I quadri del Cecchi, quasi tutti di fattura elegante, hanno uno impronta tutta loro propria.
Egli è riuscito in modo inarrivabile a rendere vere quelle graziose scene goldoniane, che riproduce nei suoi quadri come: “Musica di altri tempi”, “Poeta e commediografo”; “Gelosie”; “La stonatura”; “Il nonno si diverte”; “Benvenuti!!” ecc.
Imitatore perfetto di ogni stoffa, di ogni bronzo, di ogni doratura, emerse particolarmente ne’ seguenti lavori: “La Gatta di Masino” (costumi del seicento); “La nuova canzone”; “Rimembranze”; ed altri.
A così rara abilità, il Cecchi unisce una modestia non comune ed una vera e sincera ammirazione per tutto ciò che è bello e gentile. Chiuso nel suo studio, lavora indefessamente intorno ai suoi bei quadretti, o a qualche stupenda pergamena, che egli sa miniare con rara maestria.
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