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Pittore
Alberto Prosdocimi
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Alberto Prosdocimi
Pittore miniatore, veneto, nacque il 9 settembre 1852. Il Gozzoli da di lui la seguente biografia:
«Studiò pittura all’Accademia di Venezia, e nello studio di suo padre fece quadri pregevoli, specialmente all’acquarello; la sua passione però, come quella di suo padre, fu di tornar in onore la miniatura: arte che era quasi perduta, ma che ha il vanto di aver preludiato nel 400 il risorgimento della grande pittura con una schiera di mistici e solitari ingegni, che erano, come dice Dante,
…. onor di quell’arte
Che alluminare è chiamata in Parisi.
Una delle migliori e difficili prove del giovane artista fu la riproduzione a facsimile delle celebri miniature del 500 che fregiano il breviario Grimani del Memling, custodito nella Biblioteca di San Marco a Venezia.
Di miniature, a diversi stili e a svariati soggetti sacri o profani, secondo richiedevano le occasioni, il Prosdocimi, benchè ancora giovane, ne conta già molte. Ma dove ebbe campo di spiegare un po’ le ali alla sua fantasia fu nel fregiare album e indirizzi sulle pergamene.
Sono suoi i caratteri e i fregi vaghissimi a figure, paesaggi, sulla pergamena di onore che i Fiorentini presentarono al sindaco Peruzzi.Per commissione della Regina Margherita fece il ritratto in miniatura del “Principe di Napoli”.
Fece gli album in miniatura offerti dalle signore di Padova e da quelle di Verona Alla Regina. In quelle testine carezzate col pennello, in quei rabeschi che girano intorno ai caratteri bizantini, gotici, italici, smaglianti di colori, di dorature, fantasie vaghissime, c’è il sorriso di un estro gentile.
Al suo amor proprio toccarono ambite soddisfazioni. Il Prosdocimi ebbe regali dal Re e dalla Regina d’Italia: fu maestro di pittura della Principessa Hohenzollern-Sigmaringen e della Granduchessa ereditaria d’Holdemburgo.
Per commissione di quest’ultima fece pure alcuni lodatissimi quadretti all’acquerello». Il Prosdocimi vive da parecchi anni la vita della Basilica d’oro. Egli è uno dei principali cooperatori dell’opera insigne – monumento del monumento – felicemente compiuta da Ferdinando Ongania.
Il Prosdocimi condusse con diligenza, con acume, con fine gusto, i cartoni che servirono per le cromolitografie della Basilica dell’Ongania, e seppe guidare la meccanica così che l’arte non ne avesse danno o sfregio.
L’opera oggettiva del Prosdocimi figurava, ammirata, alla Esposizione di Venezia ed ove stavano in bell’ordine disposti gli originali della “Basilica di San Marco”, edita dal cav. Ferdinando Ongania.
Alberto Prosdocimi si palesava nelle sue personali caratteristiche pittoriche ed estetiche nel “Battisterio”, quadro esposto alla detta Mostra che meritatamente, fu tra i fortunati che andarono ad arricchire d’opere moderne la Galleria Nazionale di Belle Arti.
Il “Battistero”, per regolarità di linee e di prospettive, per evidenza di effetti di luce ha l’esattezza matematica dei dipinti ricordati, ma vi spicca maggiormente, più intensa vi si rivela la poesia dell’ambiente, che il Prosdocimi profondamente sentì con personali intenti e rese da artista, cui non manca la nota originale; egli è ormai, fra i veneziani, una ‘individualità’, della quale convien far calcolo, studiandone i concetti e la tecnica.
Il sito viene aggiornato costantemente con opere inedite dei protagonisti della pittura e della scultura tra Ottocento e Novecento.