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Pittore

Aleardo Terzi


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Aleardo Terzi

( Palermo 1870 - Castelletto Ticino 1943 )

Pittore

    Aleardo Terzi

    Quotazioni di Aleardo Terzi

    Le acqueforti o le tecniche miste su carta di Aleardo Terzi, raro sul mercato, hanno stime tra i 150 euro e i 1.000 euro, mentre oscillano tra i 1.500 euro e i 6.000 euro i manifesti pubblicitari liberty di dimensioni importanti e legati mostre o riviste.

    I dipinti a olio su tela di tecnica divisionista hanno stime dai 4.500 euro e possono raggiungere cifre più alte seconda del soggetto e della misura. Il record d’asta del 2004 è di 25.000 euro per una bella tela divisionista del 1919, con un nudo di donna.

    Queste stime sono del tutto indicative e dipendono da molte variabili: contattateci per ottenere una valutazione gratuita e precisa della vostra opera di Aleardo Terzi.

    Biografia

    Aleardo Terzi nasce a Palermo dal litografo Andrea Terzi, suo primo maestro, che lo introduce al mondo dell’arte. Ben presto Aleardo si interessa non solo al disegno, ma anche alla pittura, alla decorazione e all’incisione. Dopo aver frequentato per un breve periodo l’Accademia di Belle Arti di Palermo, esordisce all’Esposizione Nazionale della città, nel 1891, presentando il dipinto ad olio Momenti di riposo.

    Contemporaneamente si occupa dell’illustrazione del catalogo di una mostra etnografica su Palermo e continua la sua attività grafica, collaborando come vignettista a “La Tribuna Illustrata”. Dal punto di vista pittorico, in questi primi anni, è ancora molto legato ad una trattazione cromatica ispirata al verismo napoletano, in particolare al linguaggio di Antonio Mancini.

    L’illustrazione liberty

    Ma già nel 1894, quando espone alla “Mostra fra artisti siciliani” il dipinto Azalea, il suo stile risulta aggiornato alle istanze liberty a cui già aveva aderito in campo illustrativo.

    Alla fine degli anni Novanta, si trasferisce a Roma, lavorando intensamente per l’editrice Voghera ed entrando facilmente nella cerchia culturale Liberty della Capitale. Soggiorna, però, anche spesso a Milano, perché illustra diverse riviste e periodici, tra cui “Natura ed arte”, “Scena illustrata” e “Novissima”.

    Dal punto di vista grafico, Terzi sembra essere influenzato da Alphonse Mucha e Félix Vallotton, facendo dell’Art Nouveau e della sintesi formale il suo linguaggio principale. Le committenze si susseguono e collabora con le Officine Grafiche Ricordi e con i Magazzini Mele, realizzando manifesti, locandone, pubblicità e libretti musicali.

    Nel 1903 ha modo di aggiornare ancora di più il suo stile: compie un viaggio in Inghilterra e viene a conoscenza del progetto Arts and Crafts di William Morris, prendendone spunto per la sua attività grafica e pittorica.

    La pittura: un personale divisionismo

    Un delicato decorativismo liberty invade i suoi lavori di illustrazione, dalle pubblicità ai libri di favole per bambini. Dal punto di vista pittorico, invece, si avvicina al Divisionismo, diventandone uno dei maggiori e più longevi rappresentati a Roma, insieme ad Arturo Noci e Camillo Innocenti.

    Alla Secessione romana del 1913 presenta Mattino d’estate e Meriggio d’autunno, accompagnate da tre tavole illustrate. Nel 1914, invece, espone La donna dalle calze verdi e Ritratto, facendo della donna elegante, di estrazione borghese, la protagonista principale delle sue tele.

    Momenti di svago o di cura personale coinvolgono, in ambienti mondani, fanciulle o donne mature, trattate con una pennellata divisa in piccole virgole ravvicinate, con un ritmo veloce ed incalzante e un magistrale trattamento della luce.

    Alla terza mostra della Secessione espone l’elegante ritratto 1914Sinfonia in rosa e due litografie. Il suo legame con la Secessione è molto forte, tanto che disegna i mobili per diverse stanze e progetta il fregio decorativo per la sala internazionale dell’edizione del 1914.

    Negli stessi anni, lavora per le ceramiche Richard-Ginori, realizzando alcune decorazioni, anche in collaborazione con Duilio Cambellotti, con cui stringe una duratura amicizia. Collabora con imprese di moda e costume, senza comunque abbandonare l’attività pittorica: nel 1921, alla Biennale romana presenta i dipinti divisionisti Armonie vespertineNudo Allo specchio.

    Due anni dopo, partecipa alla I Biennale di Arti Decorative di Monza, ottenendo un premio per un servizio in ceramica.  Dal 1925 al 1930 è direttore dell’Istituto per la decorazione e l’illustrazione del libro di Urbino e, più o meno negli stessi anni, è tra gli illustratori dell’Enciclopedia italiana.

    L’attività di Aleardo Terzi nel campo della grafica continua per tutti gli anni Trenta, occupandosi di scenografie, costumi teatrali, copertine e illustrazioni di libri per bambini. Muore a Castelletto Ticino vicino Novara nel 1943.

    Elena Lago

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