(Roma 1886 - 1952)
Amatria
Misure: cm 37 x 20 x 29
Tecnica: terracotta
Firmato sulla base: “A. Biagini”
Provenienza: donato dall’artista ad Alberto Giuganino
Artista poliedrico, di formazione europea, Alfredo Biagini sperimenta nel corso degli anni le tecniche più varie. Dopo aver studiato architettura e scultura all’Accademia di Belle Arti di Roma continua la sua formazione a Parigi dove segue i corsi di anatomia comparata e scultura decorativa. L’interesse per gli animali e per lo studio dal vero è testimoniato fin dagli esordi da un permesso di studio rilasciatogli nel 1909 dal Musée National d’Histoire Naturelle di Parigi (Alfredo Biagini, 2013, p. 12). Vincitore nel 1910 del Pensionato Artistico Nazionale, Biagini inizia la sua attività espositiva nel 1913 a Napoli, dove, alla II Esposizione di Belle Arti del Comitato Nazionale Artistico Giovanile, presenta la sua prima scultura animalista: un Orso in gesso. Partecipa successivamente alle Mostre della Secessione Romana (1915, 1916), alla Mostra d’Arte Giovanile del Pincio (1918) e alle Biennali Romane (1921, 1923) con ceramiche e bronzetti raffiguranti felini, scimmie e uccelli che vengono accolti con grande favore dal pubblico e dalla critica. “Animali scolpiti con un senso decorativo squisito e con un carattere veramente interessante[…] egli con pochi tocchi di stecca, tenendo calcolo dell’influenza della luce, ottiene dei chiaroscuri solidi ma perfetti” (P. Scarpa, 1918).
I suoi animali sono sempre in equilibrio tra naturalismo e stilizzazione, tra resa dei dettagli e semplificazione dei volumi. Il linguaggio dello scultore si precisa in quegli anni grazie anche alla costante partecipazione alle mostre nazionali (Biennale di Venezia del ’24, ’26, ’28 e 30, Mostra del Novecento Italiano, 1926, Prima Quadriennale d’Arte Nazionale, 1931) e internazionali (Exposition Internationale d’Art Moderne, Ginevra 1920, Esposizione d’Arte Italiana, Berlino 1921, Salon des Touilerie, Parigi 1929) che gli offrono l’occasione di confrontarsi con le moderne correnti della cultura europea.
Le sculture presentate in mostra fanno parte della fortunata produzione animalista che caratterizza l’attività di Biagini dagli esordi fino alla metà degli anni Venti. Del Cervo, dell’Amatria e dell’Elefante sono noti diversi esemplari realizzati con tecniche diverse. Biagini passa infatti con grande maestria dal bronzo al marmo alla ceramica, tecnica con la quale raggiunge esiti cromatici di grande suggestione (Artisti e Fornaci, 2003, pp. 116 – 120).
Il marmo grigio con le sottili venature bianche con cui è scolpito il Gatto (tema ricorrente del suo repertorio animalier) conferisce all’opera eleganza e raffinatezza avvicinandolo al Gatto in porfido della Collezione della Camera dei Deputati (Camera dei Deputati, 1933, p. 89).
Nell’Amatria è evidente l’aggiornamento di Biagini su un linguaggio internazionale: la scultura, dal volume compatto, ricorda, nell’efficace sintesi del corpo dell’animale, la ieraticità di alcune sculture egizie. Un esemplare in ceramica, di proprietà dalla Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma, è in prestito al Museo Internazionale delle Ceramiche di Faenza.
L’interesse che l’artista nutre per la raffigurazione di animali culmina nel 1930, con l’organizzazione della Prima Mostra Nazionale dell’Animale nell’Arte presso il Giardino Zoologico di Roma. Da questo momento la sua scultura si fa più monumentale: scimmie, pantere ed elefanti cedono il posto a bagnanti e Veneri di chiara ascendenza classica. Biagini, impegnato anche nel grande formato, viene chiamato alla realizzazione di opere per edifici pubblici e per luoghi di culto. Vincitore del Concorso per le porte della Basilica di San Pietro, dedica gli ultimi anni della sua vita alla realizzazione di questo progetto che non vedrà mai la luce a causa della sopraggiunta morte dello scultore.
Antonella Dell’Ariccia
BIBLIOGRAFIA
Scarpa, La mostra d’arte al Pincio – un significativo ritorno alla tradizione, in “Il Messagero”, 5 giugno 1918.
Camera dei Deputati. Catalogo delle opere d’arte, a cura di A. Trombadori, V. Rivosecchi, G. Selvaggi Leonardo Arte, Milano 1993, pp. 88-90.
Artisti e Fornaci. La felice stagione della ceramica a Roma e nel Lazio ( 1880 – 1930), a cura di I. de Guttry, M. P. Maino, catalogo della mostra (Roma, Museo in Trastevere, 17 luglio – 28 settembre 2003), De Luca Editori d’Arte, Roma 2003, pp. 116 – 120.
Alfredo Biagini ((Roma 1886 – 1952). Sculture e ceramiche déco, a cura di I. de Guttry, M. P. Maino, catalogo della mostra (Roma, Musei di Villa Torlonia, Casino dei Principi, 8 maggio – 15 settembre 2013), Iuno Edizioni, Roma 2013.
Il Déco in Italia. L’eleganza della modernità, catalogo della mostra a cura di F. Parisi, (Forte di Bard. Bard, 2 dicembre 2022 – 10 aprile 2023), Silvana Editoriale, Cinisiello Balsamo, 2022, pp. 152, 264.