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Amedeo Preziosi


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Amedeo Preziosi

( Malta 1816 - Costantinopoli 1882 )

Pittore

    Amedeo Preziosi

    Pittore di genere, di vedute e di ritratti di pieno Ottocento, Amedeo Preziosi è una figura “di snodo” per via dei decenni densi di cambiamenti nei quali si trovò ad operare e anche della collocazione geografica di gran parte della sua vicenda artistica. Trasferitosi a Costantinopoli dal 1842, egli fu infatti un’importante figura di riferimento per i viaggiatori occidentali, affermandosi tra il 1845 e il 1875 come il pittore di tematiche orientali più popolare e richiesto in particolare da inglesi e francesi.

    Nato a Malta Preziosi ebbe una formazione di matrice romana presso il maltese Giuseppe Hyzler, che a Roma era stato legato a Overbeck e i Nazareni. Intorno al 1840 si recò a Parigi con il fratello Léandro: mentre questi studiò fotografia, egli s’iscrisse all’Académie des Beaux-Arts e maturò, su influenza di Daumier e di altri, l’interesse per lo studio dei caratteri della vita quotidiana. Studiando la sua produzione, della quale colpisce la disinibita mescolanza dei generi pittorici (quelli della veduta, delle tematiche popolari e del ritratto tipologico o “etnico”), Francesco Leone ha potuto mettere a fuoco le pratiche di bottega dell’artista, grazie alle quali riuscì a organizzare una produzione moltiplicata delle sue opere andando incontro alle richieste di un pubblico sempre più vasto. Un altro aspetto messo a fuoco è l’utilizzo di dispositivi meccanici e strumenti ottici quali la macchina fotografica, il pantografo e la camera ottica per le sue vedute (Leone 2011).

    A Costantinopoli nel 1866, a palazzo del sultano Abdülaziz, Preziosi conobbe il principe Carlo I di Romania, che lo invitò a viaggiare al suo seguito e disegnare luoghi e costumi del Principato, cosa che l’artista fece nelle estati del 1868 e del 1869. L’acquerello qui presentato è datato all’ultimo giorno del secondo soggiorno rumeno, dal 30 maggio al 15 luglio 1869, documentato da un album di 90 acquerelli conservato presso il Museo Municipale di Bucarest, molti dei quali furono esposti nello stesso anno nel Museo Nazionale nel Palazzo dell’Università (Urechia 1869; Ionescu 2003). Il punto di vista riprende quello adottato nell’acquerello del 1 luglio 1868 nel quale Bucarest è veduta dalla collina di Filaret, dove proprio quell’anno sarebbe stata inaugurata la prima stazione ferroviaria rumena. Lo skyline della capitale si staglia netto dietro un primo piano occupato da carovane di zingari, unendo felicemente le due categorie estetiche solo in apparenza contrastanti di vero e pittoresco.

    Alessandra Imbellone

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