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Pittore
Andrej Beloborodoff
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Andrej Beloborodoff
Andrej Beloborodoff nasce a Tula, in Russia, nel 1886 e studia architettura presso l’Accademia Imperiale di Belle Arti di Pietroburgo, dove si diploma nel 1915. Ottenuto il Prix de Rome, purtroppo non riesce a sfruttare subito la borsa di studio a causa dello scoppio della Prima guerra mondiale e della Rivoluzione russa del 1917.
Tre anni dopo, decide di allontanarsi da Pietroburgo per perfezionarsi a Parigi, dove rimane per quasi quindici anni. Sin da subito, la sua vocazione di architetto si unisce a quella di pittore, lavorando a vedute dal chiaro impianto prospettico e monumentale, discostandosi da qualsiasi movimento o corrente artistica coeva.
Sempre nel 1920 compie un primo soggiorno in Italia, dove rimane fortemente affascinato dal suo aspetto paesaggistico ed architettonico. Nel 1934 decide di trasferirsi a Roma, per portare avanti il suo progetto artistico che prevede la creazione di una ricchissima collezione di vedute dedicate al paese in cui ha deciso di passare il resto della sua vita.
Andrej Beloborodoff decide di impostare tutta la sua carriera artistica sulla veduta di stampo settecentesco. La classica fusione tra le arti sorelle, pittura e architettura, che si verifica in vedutisti come Canaletto, ritorna nella missione concettuale del pittore russo che, come un artista del Settecento, rimane folgorato dall’Italia nel suo moderno Grand Tour all’inizio degli anni Venti.
Una sorta di percezione arcadica si legge nelle sue vedute di ampio respiro, in cui le possenti architetture forniscono un’intelaiatura ritmica, tra cui La fontana di Trevi al chiaro di luna, Veduta fantastica di Vicenza e Scena del Teatro Olimpico, in cui reminiscenze piranesiane e palladiane si uniscono a dare vita ad immagini scenografiche e dal sapore antico.
Alcune di queste vedute eseguite in Campania, precisamente a Salerno, vengono pubblicate nel 1951, sotto forma di incisioni, nel prezioso album introdotto da Paul Valéry Le Golfe de Salerne. Treize bois originaux de Béloborodoff introduits par un texte inédit de Paul Valéry. Invece alla sua città adottiva Roma Andrej Beloborodoff dedica il volume Rome: notes d’histoire et d’art. Par Maurice Paléologue de l’Académie Francaise Ambassadeur de France.
La trasparenza atmosferica e la precisione ottica di alcune vedute sembrano richiamare alla memoria le opere di Giovanni Paolo Pannini, mentre, nell’abilità tecnica e chiaroscurale di alcune xilografie è stato spesso paragonato all’incisore rinascimentale Ugo da Carpi, anche per l’estrema sensibilità nei confronti della cultura classica e per la passione antiquaria.
Non si può tralasciare sensazione di voler risvegliare un sopito senso arcadico, ma anche una vaga tensione romantica che appare in alcune vedute, come Le paludi intorno al lago di Mantova, Villa Catena a Bassano di Sutri, L’ingresso del Palazzo di Caprarola, Palazzo Pitti, Veduta fantastica di Sabbioneta, e Veduta di Bagnaia.
Elena Lago
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