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Pittore

Angelo Brando


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Angelo Brando

( Maratea 1878 – Napoli 1955 )

Pittore

    Angelo Brando

    Angelo Brando nasce a Maratea in Basilicata, nel 1878. Dimostrate ben presto doti artistiche, a diciotto anni, si trasferisce a Napoli per studiare presso l’Accademia di Belle Arti, dove è allievo di Vincenzo Volpe e Michele Cammarano, che lo introducono al verismo.

    Ottenuti diversi premi e riconoscimenti nel disegno del nudo, nella figura e anche nella scuola di ornato, si diploma nel 1904. Il suo esordio risale all’Esposizione di Belle Arti di Napoli dello stesso anno, in cui presenta Lettrice, dipinto che permette subito di identificare l’indirizzo della pittura di Angelo Brando.

    Una pittura della realtà, rapida e luminosa

    Attraverso una stesura sciolta e veloce, nascono figure di donne e uomini tratti dalla popolarità meridionale, intenti nelle loro attività quotidiane e impreziositi da una resa brillante della luce, di cui l’artista ci offre alcuni guizzi tra le pennellate rapide di colore acceso. Nel 1909, partecipa all’Esposizione Nazionale di Rimini con Senza fuoco e un Ritratto.

    Nel 1911 è di nuovo all’Esposizione di Napoli con Madre, l’anno successivo con Impressione ed Attesa e nel 1915 con Predilezione e In giardino. Dal 1917 al 1948 insegna pittura al Liceo Artistico di Napoli, lavoro che accompagna l’attività di pittore fino agli ultimi anni della sua vita.

    Nel 1919, viene incaricato di riordinare la Galleria Regionale della Regia Accademia delle Belle Arti di cui viene poi nominato Conservatore. Dopo la guerra, riprende ad esporre a Napoli nel 1920, occasione in cui presenta Rosa, Barche, In famiglia, Bambina rossa che, invece di andare nella direzione del ritorno all’ordine delle correnti ufficiali, rafforza ancor di più quella tendenza post Impressionista di matrice partenopea.

    La libertà compositiva e cromatica rimane uno dei punti di forza della pittura di Angelo Brando, insieme alla scelta di una tematica di matrice popolare che lo porta a prediligere soggetti, soprattutto muliebri, tratti dalla quotidianità napoletana dei vicoli e dei mercati, degli umili ma felici interni domestici.

    Le immagini del pittore, quindi, rimangono ancorate ad una lavorazione molto luminosa, in cui piccoli tocchi rapidi di colore pieno definiscono masse e spazi. Questa disposizione si manifesta anche nel genere del ritratto, per cui il pittore è famoso anche tra le più facoltose famiglie di Napoli e della sua città Maratea.

    Bimba compare alla prestigiosa Fiorentina Primaverile del 1922, mentre Testa al sole dieci anni dopo alla Mostra del Sindacato Fascista di Belle Arti di Napoli. Le sue opere continuano a comparire presso questa rassegna fino agli anni Quaranta. Ne sono esempio Gioie materne, Bimba allo scrittoio e Porto di Napoli. Muore a causa di una malattia cardiaca nel 1955, a Napoli.

    Elena Lago

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    Opere di Angelo Brando


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