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Pittore

Angelo Inganni


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Angelo Inganni

( Brescia 1807 - Gussago 1880 )

Pittore

    Angelo Inganni

    Quotazioni di Angelo Inganni

    Le opere di Angelo Inganni ambientate in interni popolari spesso illuminati da candele partono dai 2.500 euro e raggiungono anche i 18.000 a seconda del soggetto e della dimensione. I paesaggi e le vedute prospettiche urbane sono molto apprezzati sul mercato e partono da 20.000 euro per raggiungere anche 50.000 euro. Vedute particolarmente grandi e scenografiche di Milano hanno superato queste cifre.

    Queste cifre sono solamente indicative. Le quotazioni di un’opera variano a seconda di numerosi fattori, tra cui la tecnica, il supporto, il soggetto, l’epoca d’esecuzione e le dimensioni. Contattateci e inviateci una foto della vostra opera di Angelo Inganni per ricevere una stima aggiornata e gratuita.

    Biografia

    Angelo Inganni nasce a Brescia il 24 novembre 1807 e muore a Gussago il 3 dicembre 1880. Figlio e fratello di pittori, riceve da loro la prima educazione all’arte e inizia a lavorare precocemente a dipinti a soggetto sacro. Nel 1827 è chiamato a prestare servizio militare, ma notato dal generale Radetzky viene da questi in seguito dispensato dall’obbligo e incoraggiato ad entrare nell’Accademia di Brera.

    Qui segue i corsi tra gli altri di Giovanni Migliara e Pelagio Pelagi e conosce Domenico Induno Mauro Conconi. Dal 1834 espone con continuità alle mostre dell’Accademia, dal 1843 a quelle della Società promotrice di belle arti di Torino, e dal 1851 a quelle di Genova. Stabilitosi a Milano diventa un vedutista molto apprezzato e riceve numerose commissioni dalla nobiltà e dalla ricca borghesia della regione.

    Nel 1840 è a Venezia. Nel 1845 lavora ad affresco nella lunetta della porta centrale della chiesa di San Marco. Nel 1851 è all’Esposizione universale di Bruxelles e nel 1853 è presente al Salon di Parigi. Muore all’età di 73 anni, mentre è impegnato a un dipinto per il concorso per il Monumento alle Cinque giornate.

    E’ un pittore che mostra precocemente le sue qualità nel disegno. Da subito si dimostra molto abile nella resa prospettica. Le prime prove artistiche vengono notate dalla critica per la gamma cromatica squillante e per la resa fedele del ‘vero’, dove i personaggi animano strade, piazze e architetture. Sono i personaggi ricavati dal tessuto sociale milanese l’elemento distintivo della sua pittura.

    E’ probabile che il Nostro ne avesse realizzato un repertorio a partire da schizzi dal vero che poi usava per completare le sue opere. Dagli anni ’50 accanto alle vedute urbane compaiono soggetti legati alla vita contadina con effetti luministici di notturno, dove la fonte di luce è dovuta esclusivamente alla presenza di una sorgente, lucerna, tizzone, torcia, presente all’interno dell’opera.

    Esordisce alle esposizioni di Brera nel 1834 con Evoluzione militare nell’accampamento di di Medole e Castiglione commissionatogli dal Radetzky, oltre a due ritratti e ad alcune vedute di Milano, tema che non abbandonerà praticamente mai nel corso della sua carriera. Del 1835 è un esterno della Chiesa di San Marco a Milano dove mostra le sue abilità di prospettico.

    Al 1838 risale la Veduta sulla Piazza del Duomo (Museo di Milano) considerata una delle migliori tele eseguite dall’artista. Nel 1840 dipinge Piazza San Marco (Museo Revoltella, Trieste). Al 1844 risale Piazza dei Mercanti (Museo di Milano). Successiva al 1850 è la grande tela Il giardino della villa Richiedei alla Santissima di Gussago (Pinacoteca Tosio Martinengo, Brescia).

    Nel 1850 presenta a Brera Veduta sul Ponte Orientale con neve cadente, La Sacra Famiglia, La Deposizione dalla croce. Dello stesso anno è Contadino che accende una candela con un tizzone. Del 1857 è La benedizione del temporale (Civici Musei, Torino). Dalla fine del decennio diventa il pittore della ricca famiglia bresciana Richiedei che gli commissiona ritratti e pale d’altare.

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    Opere di Angelo Inganni


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