Hai cercato

Pittore, Scultore

Antonietta Raphael Mafai


Sei interessato alla vendita o all'acquisto delle sue opere?

Acquistiamo opere di questo artista

e di altri pittori e scultori dal XVI secolo sino alla prima metà del XX secolo

La galleria Berardi offre un servizio gratuito e senza impegno di valutazione di opere di arte antiche e moderne. Per orientarsi nel mercato dell'arte, assai complesso e pieno di sfumature, è meglio affidarsi ad un consulente professionista che sappia rispondere in maniera veloce e concreta alle tue esigenze. La chiarezza delle risposte risolverà in maniera efficace la necessità di stimare o mettere in vendita un bene.

Contattaci immediatamente senza impegno

Risposte anche in 24 ore:

Telefono

06.97.606.127

Whatsapp

347.783.5083

Antonietta Raphael Mafai

( Kaunas 1895 - Roma 1975 )

Pittore, Scultore

    Antonietta Raphael Mafai

     Quotazioni di Antonietta Raphael Mafai

    Le sculture in bronzo e in terracotta di Antonietta Raphael Mafai sono quotate tra i 4.500 euro e i 20.000 euro. I dipinti ad olio hanno stime tra i 5.000 euro e i 10.000 euro, soprattutto se di notevoli dimensioni. I disegni e le tempere su carta dai 500 euro ai 1.500 euro. Il record d’asta del 2020 è di 22.000 euro per un soggetto biblico di grandi dimensioni e di gusto espressionista.

    Queste stime sono solo approssimative e dipendono da diverse variabili. Si raccomanda quindi di contattarci e di inviarci una foto della vostra opera di Antonietta Raphael Mafai per riceverne una valutazione scrupolosa e gratuita.

    Biografia

    Antonietta Raphaël Mafai nasce a Kovno, un villaggio nei pressi di Vilnius, nel 1895. Figlia di un rabbino, alla morte del padre, nel 1903 si trasferisce con la madre a Londra e frequenta la Royal Academy diplomandosi in pianoforte. Si stabilisce poi per un breve periodo a Parigi e nel 1925 si reca a Roma dove intraprende gli studi all’Accademia di Belle Arti. Nell’ambiente romano conosce Mario Mafai, che sposerà nel 1935, e in questi anni prende avvio la sua stimolante ricerca artistica. 

    La scuola di via Cavour

    Nel 1927 vanno a vivere insieme nella casa a Via Cavour dove avrà luogo il famoso sodalizio tra la pittrice, Mafai, Scipione e Mazzacurati, nota con il nome di “Scuola di via Cavour”, anche se di “scuola” ha ben poco. Ognuno di loro, infatti, segue ricerche differenti ed eterogenee, però nel segno comune di avversione alle istanze novecentesche di ritorno all’ordine. Antonietta è un’artista “scapigliata”, i suoi lavori sono caratterizzati da una carica espressiva e cromatica dal sapore europeo. Ne sono esempi Autoritratto con violino e Natura morta con chitarra del 1928.

    Nel 1929 partecipa alla sua prima esposizione, in occasione della Mostra del Sindacato fascista del Lazio con l’opera Paesaggio; e alla Galleria di Bragaglia espone Autoritratto. Sempre nello stesso anno è presente alla collettiva “otto pittrici e scultrici romane” alla Camerata degli Artisti di Piazza di Spagna.

    Le suggestioni primitive ed espressioniste: dalla pittura alla scultura

    Nel 1930 parte insieme a Mafai alla volta di Parigi, dove resterà per circa quattro anni, salvo alcuni mesi che trascorre tra Roma e Londra. Nella Ville Lumière entra in contatto con Giorgio de Chirico, il fratello Savinio e Chagall che si dimostra molto interessato alla pittura dell’artista lituana. A Londra conosce invece Jacob Epstein, scultore influenzato dall’arte africana e dal primitivismo, che la avvicina alla pratica scultorea e ne condizionerà la ricerca plastica volta al dinamismo e alla forte intensità espressiva.

    Alla fine del 1933 rientrano definitivamente a Roma, stabilendosi a Piazza Indipendenza. In questo periodo sceglie di dedicarsi quasi totalmente alla scultura, anche per distaccarsi da un confronto pittorico con il marito, recandosi spesso allo studio di Ettore Colla a Castro Pretorio. Trasferisce nella scultura il primitivismo e lo stile anarchico protagonista delle sue pitture, legandolo però alle forti semplificazioni plastiche attuate da Epstein.

    Nel 1935 partecipa alla realizzazione dell’affresco Trionfo di Cesare insieme a Mafai, Ziveri e Mazzacurati a Palazzo del Littorio a Roma, che verrà però scialbato pochi anni dopo per motivi politici. Nel 1937 è presente anche alla Mostra del Sindacato fascista del Lazio con il lavoro Composizione.

    La nuova fuga da Roma e il viaggio in Cina

    L’artista, essendo di origine ebraica, nel 1939 decide di partire per Genova, nel tentativo di sfuggire alle leggi razziali, mentre Mafai è richiamato alle armi. La sua attività espositiva subisce ovviamente una pausa durante gli anni del conflitto. La famiglia Mafai fa ritorno a Roma nel 1943, e grazie all’intercessione di Mino Maccari, Antonietta Raphaël ottiene una stanza in Accademia dove torna a lavorare a brani pittorici e scultorei.

    Due anni più tardi la ritroviamo a Genova e poi nel 1952 nuovamente a Roma dove viene organizzata un’antologica allo Galleria dello Zodiaco. Sono anni in cui la sua ricerca artistica è volta soprattutto all’arte scultorea. Nel 1956 parte per la Cina insieme ad altri artisti come Giulio Turcato, Agenore Fabbri e Aligi Sassu, ed espone a Pechino e in altre collettive in terra asiatica. Frutto di questa esperienza è la scultura Maternità cinese del 1956 o il dipinto Ragazzo cinese del 1967.

    La partecipazione alle Biennali di Venezia e gli ultimi anni di attività

    Dal 1948 è presente alle Biennali di Venezia e partecipa a questa edizione con l’opera Le tre sorelle, una scultura dedicata alle tre figlie. Miriam, Simona e Giulia sono rappresentate nude, stanti e con gli occhi chiusi, richiamando il topos della statua votiva e della scultura primitiva.

    Nel 1950 prende parte all’edizione successiva della Biennale con le tre sculture Figura di donna, Fuga da Sodoma e Toro morente. Nel 1952 espone i tre gessi Uomo col gatto (Mafai), Miriam dormiente e Ritratto della signoria Scalia. La sua ultima partecipazione alla Biennale di Venezia è attestata al 1954 con Adolescente, Simona, La pensierosa e Bracciante.

    Negli anni Sessanta continua a lavorare sia ad opere scultoree che pittoriche, dedicandosi anche a temi religiosi come Il cantico dei cantici e Le lamentazioni di Giobbe. Nel 1965 scompare Mafai, il compagno di una vita, e gli dedica una grande tela dal titolo Omaggio a Mafai. Negli ultimi anni lavora a due colossali dipinti Omaggio a Picasso e Grande concerto sul Lago di Vico. Muore a Roma nel 1975.

    Emanuela Di Vivona

    LEGGI TUTTO

    acquisto opere artisti e stima pittura e scultura

    Opere di Antonietta Raphael Mafai


    Altri artisti che potrebbero interessarti

    Iscriviti alla newsletter per ricevere le mostre in preparazione e le nuove acquisizioni!

    Il sito viene aggiornato costantemente con opere inedite dei protagonisti della pittura e della scultura tra Ottocento e Novecento.

    Example
    © Copyright Berardi Galleria d'Arte S.r.l.