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Pittore

Antonio Achilli


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Antonio Achilli

( Roma 1903 - 1993 )

Pittore

    Antonio Achilli

    Antonio Achilli nasce a Roma nel 1903. Versato nel disegno fin da giovane, pur non essendo appoggiato pienamente dalla famiglia, decide di intraprendere la carriera artistica, frequentando la Scuola Artistica Industriale e poi l’Accademia del nudo.

    Conosciuto soprattutto per la sua attività di decoratore, ha però anche esposto alle Mostre del Sindacato del Lazio tra il 1934 e il 1942. La prima opera presentata è una Natura morta, seguita dal ritratto Mia madre esposto nel 1935. La pittura di Antonio Achilli, sin da queste prime prove, risulta ben inserita nel clima di ritorno all’ordine, permeato però, da una dimensione assolutamente personale: sembra proporre una commistione tra le figure solide e monumentali del muralismo sironiano e allo stesso tempo le divagazioni espressioniste che si andavano delineando nella Scuola romana.

    La decorazione murale

    Come accennato, è attivo soprattutto nel campo della decorazione murale, protagonista di prestigiosi incarichi pubblici. A partire dalla realizzazione degli affreschi della Sala Marconi del Consiglio Nazionale della Ricerca. Attraverso un formalismo solido e una narrazione ritmica che riporta alla memoria i grandi affreschi del Rinascimento, Antonio Achilli costruisce figure statuarie e monumentali. Gli uomini di scienza che hanno reso famosa l’Italia in tutto il mondo, da Archimede a Galileo, da Leonardo Da Vinci ad Alessandro Volta e Cristoforo Colombo, compaiono sulle pareti della sala, con la scelta di un cromatismo sobrio ed equilibrato.

    Dopo questo ciclo decorativo viene nominato membro dell’Accademia dei Virtuosi del Pantheon, ottenendo un numero ingente di committenze pubbliche. All’inizio degli anni Quaranta, si occupa della realizzazione degli affreschi per il sacrario delle scuole centrali dei Vigili del Fuoco a Capannelle. L’andamento drammatico della composizione rende le figure fortemente espressive. La natura allegorica dell’affresco si concentra sugli eventi naturali che hanno afflitto l’uomo sin dalla preistoria. Sulla destra, una coppia che fugge da una grotta ricorda l’Adamo ed Eva cacciati dal Paradiso di Masaccio, mentre tutto il resto della composizione pone l’accento sulla forza umana che riesce a resistere contro quella distruttiva della natura, domandola. Nel bozzetto, alcuni particolari risultano diversi dall’esecuzione finale, ma le figure, seppur sbozzate, presentano la stessa energia e vivacità narrativa.

    Tra gli altri cicli eseguiti da Antonio Achilli, sono da segnalare quelli di argomento sacro, tra cui la cripta del Divino Amore e soprattutto i mosaici del santuario di Santa Maria delle Grazie a San Giovanni Rotondo, eseguiti dallo Studio del mosaico del Vaticano sui disegni dell’artista alla fine degli anni Cinquanta.

    Elena Lago

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