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Pittore

Arturo Moradei


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Arturo Moradei

( Firenze 1840 - Ravenna 1901 )

Pittore

    Arturo Moradei

    Arturo Moradei tratta con brio e spigliatezza il quadro di genere e alla Esposizione mondiale di Parigi, del 1878, fra gli italiani combattenti, così si esprime il De Renzis, egli tenne il campo con onore.

    Un suo quadro chiamava gente, tanto spiritoso era, tanto semplice ed umano. Un bulo delle Romagne, nella schietta verità del suo costume, s’avvicinava di soverchio a una ragazza atticciata e appetitosa sussurrandole una parola all’orecchio. Benvenuto Cellini direbbe:

    «Ragionavano di quelle cose che non vende lo speziale». Infatti alle confidenze salaci del giovane la fanciulla sguizzava o fingeva, non nascondendo il suo sorriso malizioso.Fa un coro di elogi; fu  un congratularsi di italiani del successo di un italiano.

    L’arditezza del soggetto, la naturalezza del colloquio, lo sguardo sensuale dell’uomo, la civetteria furbesca della donzella, facevano di quella tela un lavoro gustevole in sommo grado, ed ognuno attribuì al Moradei lo spirito di Teniers unito alla grazia del Correggio.

    Nè soltanto a Parigi egli aveva saputo farsi ammirare, chè a Napoli ancora, del 1877, ebbe elogi per una bella mezza figura dal titolo: “Povera Gigina”, esposta colà alla Mostra di Belle Arti; e seppe distinguersi altrove in più occasioni coi quadri: “Come finirà”; “Serva che fila”; “L’inverno”; “Il solo amico”; “Non tante chiacchiere”; “Costumi di Ravenna”; “La moderna Susanna” e “Troppe ciarle”, esposto a Venezia, nel 1887, insieme al “Seggo e seggo bene”, del quale così parla il Chirtani:

    «In questo, come in tutti gli altri suoi quadri, il Moradei ha improntato i tipi del contado ravennate, e le espressioni vive dei personaggi; in questo, come negli altri, ha quell’impasto sodo che si svolge col girare della superficie, quella modellazione ferma, precisa, quel disegno largo, che hanno fatto di questo artista uno dei più originali tra i pittori moderni di scuola toscana».

    A Bologna, nel 1888, il Moradei espose un altro quadro eccellente, che aveva per titolo: “A Vespro”, e che fu venduto.

     

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