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Pittore

Carlo Bossoli


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Carlo Bossoli

( Lugano 1815 - Torino 1884 )

Pittore

    Carlo Bossoli

    Quotazioni di Carlo Bossoli

    I dipinti di piccole dimensioni di Carlo Bossoli sono quotati tra i 400 euro e i 1.500 euro; quelli di dimensioni medie tra i 3.500 euro e i 6.500 euro mentre le opere di grandi dimensioni (anche 150 cm) sono molto rare e sono valutate tra i 19.000 euro e i 40.000 euro.

    Pittore molto fecondo, ha prodotto soprattutto ampie vedute urbane a tecnica mista su carta incollata su tela, spesso orientaliste, animate da piccole figure. Il record d’asta del 1997 è di 958.290 euro per un’eccezionale e grande veduta orientalista con molte figure.

    Le quotazioni sono puramente indicative: raccomandiamo di contattarci per una stima precisa e gratuita della vostra opera.

    Biografia

    Carlo Bossoli, famoso per le sue vedute scenografiche e minuziosamente rifinite, caratterizzate da un tocco puntuale e fresco, è stato un viaggiatore instancabile e un dinamico reporter di luoghi e momenti che hanno segnato l’Italia e l’Europa tra gli anni Trenta e Ottanta dell’Ottocento.

    Nato a Lugano nel 1815, presto si trasferisce con la sua famiglia a Odessa, porto franco, centro di scambi culturali e commerciali e luogo in cui avviene la sua crescita e formazione artistica. Dopo aver lavorato in una libreria, inizia il suo apprendistato nella bottega di Nannini, un pittore e scenografo italiano. Si specializza subito nelle vedute urbane ad acquarello e a tempera, grandi e descrittivi capolavori che gli permettono di tessere i primi contatti con l’alta società di Odessa, da cui inizia a ricevere diverse commissioni. Ottiene incarichi dal governatore, il principe Michele Woronzoff, che lo ospita sulla costa della Crimea per dipingere alcune vedute e dove viene presentato ad alcuni membri della famiglia imperiale russa. In breve tempo conquista una notevole fama tra gli aristocratici, che apprezzano la sua maestria e la sua sapienza compositiva, riscontrabile anche nelle diffuse litografie. Dall’esperienza nel campo della scenografia al seguito del maestro, che si riassume nell’esecuzioni di fondali teatrali, trae gli spunti maggiori per elaborare i suoi cosmorami e panorami di Odessa.

    Al 1839 risale il suo primo rientro in Italia, un viaggio cruciale per Bossoli non solo per l’incontro con i grandi maestri nei musei, ma anche per il proficuo scambio con pittori contemporanei. Il campo del dibattito è il paesaggio, per cui si confronta soprattutto con i rappresentanti della Scuola di Posillipo a Napoli. Successivamente visita il nord Italia e raggiunge Lugano in Svizzera, sua città natale. Dopo una tappa di tre anni a Odessa, nel 1844 torna in Italia e si stabilisce prima a Milano per dieci anni e poi a Torino. Le sue grandi capacità di osservazione, la curiosità e l’instancabile desiderio di muoversi lo portano a visitare e a ritrarre nei minimi dettagli diverse città europee.

    I panorami, le ampie vedute e gli scorci di sofisticata sottigliezza sfociano anche nel reportage cronachistico e di costume, nella descrizione urbanistica e geografica. Ispirato dal vedutismo del Settecento, lo aggiorna e lo mette a disposizione dello sguardo mobile e moderno dell’Ottocento, senza mai sfociare nel pittoresco.

    Cromatismo splendente, esattezza prospettica e scenografia perfettamente orchestrata testimoniano la definitiva trasformazione di Bossoli da “pittore dei cosmorami” a esperto vedutista, tramite un particolarismo a tratti risolto in un tocco abbreviato e veloce che si raccoglie nella limpidezza e leggerezza luminosa della tempera su carta.

    Durante tutte le sue esperienze da pittore reporter, partecipa comunque a diverse esposizioni di Brera dal 1845 al 1852, ma anche a mostre a Torino e alla Royal Academy di Londra. Tra il 1852 e il 1854, viene incaricato dal governo sabaudo di realizzare tempere che ritraggano i paesaggi toccati dalle ferrovie piemontesi appena inaugurate. La serie, sottoforma di litografie, viene pubblicata con il titolo Views of the railway between Turin and Genoa a Londra nel 1853, per l’editore Day & Son. Pochi anni dopo, Eugenio di Savoia Carignano lo incarica di seguire l’esercito sardo durante le campagne del 1859 per documentarle: realizzerà tempere e litografie dei momenti salienti delle battaglie, le pause negli accampamenti, i paesaggi che fanno da cornice agli spostamenti dell’esercito. Un vero e proprio reportage di guerra pubblicato in Inghilterra nel 1859 con il titolo The war in Italy e oggi al Museo del Risorgimento di Torino. Continua la sua attività espositiva fino al 1884, anno della sua morte.

    Elena Lago

     

     

    [1] M. Bernardi, Carlo Bossoli. Monografia, 2 vol., Torino, Tipografia torinese, 1974, p. 25

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