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Pittore
Carlo Brancaccio
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Carlo Brancaccio
Carlo Brancaccio nasce a Napoli nel 1861. Viene incoraggiato dai genitori ad indirizzarsi verso studi scientifici, ma intorno agli anni Ottanta, decide di intraprendere la strada della pittura. Conosce Edoardo Dalbono e si forma proprio sotto la sua ala, ereditando la sapienza cromatica, la luminosità della tavolozza e la preferenza per la pittura di paesaggio. Inizialmente, l’impronta di Edoardo Dalbono e della scuola napoletana è veramente preponderante, soprattutto nella scelta di una pennellata veloce e sciolta e nell’indirizzo chiarissimo della tavolozza.
Le caratteristiche precedentemente citate si riscontrano soprattutto nelle marine degli anni Ottanta, con cui Carlo Brancaccio esordisce alla Promotrice napoletana. Lo Studio del 1881 è denotato da freschezza interpretativa e da un’evidente adesione al verismo, concepito in sessioni di pittura en plein air. Per gran parte degli anni Ottanta, espone alle Promotrici una serie di soggetti ispirati alla luce del Golfo di Napoli, proprio sulle orme del maestro.
Ne sono esempio Da Mergellina, Schizzi, Un giorno di pioggia a Toledo, S. Maria del Carmine, Verso Sera, In compagnia, La vecchia Napoli, Marinella. Quest’ultima opera viene esposta a Londra e poi a Napoli nel 1890, anno in cui partecipa anche all’Esposizione di Berlino con Impressioni di Napoli, che riceve un premio della giuria.
All’Esposizione Nazionale di Belle Arti di Roma del 1893 invia Marina d’inverno, Via d’Amalfi, Santa Lucia e Bassoporto, mentre due anni dopo, alla Biennale di Venezia espone Impressione, e a Berlino Bagni del popolo in Napoli, Sorrento e Fiume Sebeto. Via d’Amalfi, riproposta a Firenze nel 1897, viene acquistata dal Re Umberto, mentre l’imperatrice di Russia si aggiudica Ore tristi, esposto all’Esposizione Artistica italiana di San Pietroburgo del 1898.
Espone a Napoli fino agli anni Dieci del Novecento, ma compie frequenti soggiorni a Parigi, presentandosi con successo al mercato europeo, soprattutto francese e inglese. I suoi soggetti prediletti rimangono le marine e i paesaggi napoletani, che interessano moltissimo i collezionisti stranieri, ma non mancano impressioni tratte dal paesaggio parigino.
Nella città francese elabora piano piano uno stile più veloce e dinamico, dalla pennellata decisamente impressionista. I tagli delle vedute risultano spesso arditi e ravvicinati, le tematiche più legate al gusto internazionale, suscitato non solo dal contatto con Parigi, ma anche dai frequenti soggiorni a Venezia.
Ne scaturiscono vedute quali Boulevard, Piazza San Marco, Paesaggio di Provenza, In gondola, Vieille coau à Cluny e Sous la cascade, Schizzo di Parigi.
Elena Lago
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