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Pittore

Carlo De Paris


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Carlo De Paris

( Barcellona 1800 - Roma 1861 )

Pittore

    Carlo De Paris

    Carlo De Paris nasce a Barcellona nel 1800, ma quando ha solamente un anno di vita la sua famiglia si trasferisce a Roma, dove rimane inizialmente fino al 1825. Purtroppo vengono a mancare i genitori quando lui è molto piccolo e viene quindi cresciuto dall’abate gesuita Giovan Francesco Masdeu che notando le sue precoci qualità artistiche lo introduce nello studio del pittore spagnolo José Aparicio. Segue i suoi insegnamenti fino al 1815, anno in cui il maestro torna a Madrid poiché nominato pittore di camera del Re Ferdinando. 

    Gli insegnamenti di Raffaello e dell’arte antica

    Nei due anni successivi Carlo De Paris si forma invece nello studio di Luigi Agricola, e in questo periodo si reca nelle Stanze Vaticane a studiare e copiare i meravigliosi affreschi di Raffello e la statuaria antica nelle sale del Palazzo. Frequenta allo stesso tempo l’Accademia di San Luca e, seguendo il consiglio di Agricola, studia con Gaspare Landi. Partecipa nel 1820 al Concorso Canova con un dipinto di storia romana, La continenza di Scipione, un’opera di natura accademica che gli vale il secondo posto. Si specializza così nel genere storico, con soggetto classico o letterario come nei lavori Francesca da Rimini nell’atto della lettura o La morte di Priamo.

    Il trasferimento a Città del Messico

    Nel 1825 lascia la capitale per dirigersi da uno zio in Provenza e poi da suo fratello a Barcellona, ma dopo una sosta a Milano, nel 1828 decide di intraprendere un lungo viaggio a Città del Messico, divenendo il pittore favorito del nuovo Governo Repubblicano nato nel 1813 dall’Indipendenza dall’America del Nord. Il pittore si afferma in terra sudamericana con un dipinto con soggetto romano La cappella Pontificia nel Palazzo del Quirinale con funzione papale. Riceve poi molti apprezzamenti per la realizzazione di diversi ritratti di personaggi messicani, ma anche per vedute, impressioni o dipinti di scene di costume locale come Cerimonie indigene nei funerali dei bambini o Il villaggio di Chapula. In particolare riceve la commissione da parte del Presidente della Repubblica messicana di eseguire i ritratti di tutti i presidenti in carica dall’anno dell’Indipendenza: Vittorio Guerrero, Pedraza, Santa Anna, Gomez Farías, Agostino e Iturbiade.

    Tra pittura di storia e pittura di paesaggio

    Nel 1836 fa ritorno a Roma ed ottiene subito successo mostrando i suoi lavori messicani, ricevendo l’approvazione di Papa Gregorio XVI e del pittore Vincenzo Camuccini. Esempio di tale fama è la tela Valle dove sorge la capitale del Messico che riflette i canoni accademici con l’utilizzo di una luce diffusa e una particolare cura ai dettagli naturalistici. Emerge però un cromatismo più vivace che trascrive i colori messicani. Si dedica in questo periodo a ritratti su commissione e alla rappresentazione di paesaggi della campagna romana di impostazione accademica, ma con uno sguardo rivolto al vero. Esempi di questa produzione sono Le cascatelle di Tivoli o Veduta del Gianicolo con la Quercia di Tasso. Rientrano in questa fase anche i lavori presentati nel 1857 all’Esposizione di Genova con Cascata di Terni e due Caccia ai cinghiali.

    Continua ad occuparsi di pittura di storia antica o contemporanea come La proclamazione del dogma dell’Immacolata Concezione, Pio IX ritorna da Gaeta e L’andata dei volontari civici alle infelici trasordinate guerre d’oltralpe del 26 marzo 1848. Scompare nel 1861 a sessantuno anni nella città romana.

    Emanuela Di Vivona

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    Opere di Carlo De Paris


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