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Pittore

Cesare Bertolla


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Cesare Bertolla

( Lucca 1845 - Roma 1920 )

Pittore

    Cesare Bertolla

    Il dipinto qui presentato può essere considerato una delle opere più rappresentative di Cesare Bertolla, maestro dai natali lucchesi ma attivo con regolarità a Roma, ed è possibile anche identificarlo con La Porta S. Lorenzo che il maestro inviò, assieme a La Porta del Cristiano in Marocco e a Le bufale nella pineta, alla Mostra internazionale di Roma del 1883. Nei rari lavori conosciuti, Bertolla si dimostra paesaggista dotato di un linguaggio realista ben saldo, fortificato dall’aggiornamento sulle esperienze barbizonniers, e particolarmente attento al ben calibrato studio della luce naturale, suo virtuosistico leit motiv. Amico dei pittori dei XXV della Campagna Romana, da Enrico Coleman a Onorato Carlandi, fu assiduo frequentatore dell’ Omnibus del Caffè Greco. Ebbe il suo studio in via Nazionale 255 e presenziò con assiduità le maggiori esposizioni italiane a partire dal 1875, anno con il quale esordì alla mostra degli Amatori e Cultori di Roma con Strada di campagna con biroccio.

    In seguito dopo un breve periodo in cui si dedicò anche alla pittura di genere sulla scia dell’esempio di Pio Joris (In bocca al lupo esposto a Roma nel 1879) si appassionò alla pittura all’aria aperta indagando Roma e i suoi dintorni, concentrandosi in particolar modo negli effetti luministici e nella resa della vegetazione sempre pastosa e mossa. La sua produzione, dunque, annovera soggetti ispirati per lo più ai luoghi laziali (Al laghetto dei Tartari, Fiori di primavera, Avanzi del porto di Anzio, Amatori e Cultori di Roma del 1882), ma non mancano anche motivi tratti dai viaggi in Oriente, in Sabina (Pei monti della Sabina, Amatori e Cultori di Roma del 1880), a Venezia (Un canale a Venezia, Amatori e Cultori di Roma del 1900) e in Abruzzo (Casa rustica in Abruzzo, Promotrice di Torino del 1881).

    Testimonianze fotografiche dell’epoca rivelano l’assoluta fedeltà al vero, di carattere quasi documentaristico, di questa Porta San Lorenzo o Porta Tiburtina dove con efficacia è ritratta una tranche de vie della Roma dell’epoca. Nell’opera poi accanto alle indubbie qualità disegnative risaltano sia la lama di luce radente che fuoriesce dalla porta che il rosso vivido del cancello di legno, entrambi motivi pittorici di grande efficacia. Presso la Galleria Comunale d’Arte Moderna di Roma è conservata dell’autore una Caccia in palude, di dimensioni simili al dipinto qui presentato, che fu acquistato nel 1917 in occasione della LXXXVI Esposizione degli Amatori e Cultori.

     

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