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Pittore

Cesare Laurenti


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Cesare Laurenti

( Mesola 1854 - Venezia 1936 )

Pittore

    Cesare Laurenti

    Quotazioni di Cesare Laurenti

    Le opere di gusto simbolista di Cesare Laurenti sono stimate tra i 7.000 euro e i 20.000 euro. Le scene di genere, influenzate dalla pittura di Favretto, partono da 3.000 le meno impegnate e raggiungono anche i 20.000 euro e oltre, a seconda delle dimensioni.

    Si tratta di prezzi orientativi, influenzati da molte variabili come le dimensioni, il soggetto, il periodo d’esecuzione e la tecnica. Raccomandiamo di inviare ai nostri esperti una foto della vostra opera di Cesare Laurenti per ottenere una stima accurata e personalizzata.

    Biografia

    Cesare Laurenti nasce a Mesola, nei pressi di Ferrara, nel 1854. Ben presto, a causa di contrasti familiari, si trasferisce a Padova dove inizia a studiare incisione nello studio del pittore Ceccon e a godere della protezione economica del conte Ferri. Nel 1876 si sposta a Firenze per perfezionarsi: frequenta l’Accademia, ma il vero studio lo compie nei musei, approfondendo quell’arte rinascimentale che tanto lo influenzerà nel corso degli anni.

    La produzione di genere sulla scia di Favretto

    Allo stesso tempo, viene attratto dal cromatismo macchiaiolo e dalla poetica verista che approfondisce anche con il suo trasferimento a Napoli nel 1878, dove entra in contatto con Domenico Morelli e Filippo Palizzi. Rientrato in Veneto, dagli anni Ottanta si stabilisce a Venezia, periodo in cui si concentra su una produzione di genere ispirata all’esperienza di Giacomo Favretto e molto gradita al mercato. Esempi di questa fase sono A compieta e Tu pur morrai povero fior! presentati a Torino nel 1882 e Un preteDopo il passeggioTra i fiori e Animali presentati a Roma nel 1883.

    Già dagli anni Novanta si può notare un significativo cambiamento nella poetica di Laurenti. Non più intenzionato ad assecondare il mercato alla moda, si inoltra verso una pittura dai chiari richiami al Simbolismo, sin da quando, nel 1893, presenta all’Esposizione Nazionale di Roma La CoscienzaFoglie cadentiIl notturnoIl peccato e Le Parche.

    Un simbolismo perturbante

    Soprattutto il primo e l’ultimo dipinto della serie rivelano una spiccata attenzione nei confronti della dimensione allegorica, che pur sempre lo vede partire da un realismo di base arricchito da un significato oscuro, spesso tormentato. La coscienza è un dipinto enigmatico, carco di tensione e di senso di colpa per il tradimento appena avvenuto, Foglie cadenti, invece è un riferimento diretto alla caducità della vita, tutti temi carissimi anche alla letteratura rinascimentale.

    Già in alcune opere della fine degli anni Ottanta, come Frons Animi interpres del 1887, era emersa questa nuova tendenza dell’artista, tutta volta a sondare i sentimenti umani, i turbamenti dell’animo, i fantasmi della nostra esistenza, ma anche esperienze e racconti simbolici. Parabola Armonie verdi compaiono alla Biennale di Venezia del 1895 e Fioritura nuova a quella del 1897. Il dipinto, di forte ispirazione rinascimentale, sembra ricalcare modelli botticelliani, mediati attraverso l’esperienza preraffaellita e simbolista europea.

    Anche la tecnica cambia, abbandona l’olio per una tempera da lui elaborata, proprio come un maestro antico, attraverso studi e sperimentazioni. Alla Biennale del 1899 presenta Ninfea, il conturbante Sogno d’una notte d’inverno e due Ritratti, mentre alla successiva invia tra le altre opere un Ritratto di D’Annunzio e soprattutto Parallelo, un dittico che parte dal modello della donna come ninfa o grazia di Fioritura nuova per il primo pannello e arriva alla donna moderna, condannata all’infelicità del secondo pannello.

    Tra il 1904 e il 1905 realizza il ciclo decorativo decisamente liberty nell’albergo Allo Storione di Padova, i cui disegni preparatori vengono esposti alla Biennale del 1905. A quella successiva gli viene dedicata una sala personale con diciotto opere che in qualche modo riassumono la sua poetica.

    Tra di esse vi sono L’ombraPrimo dubbioVendettaVia aspraNotturnoRitorno Lettura. Alla fine degli anni Dieci Laurenti dà vita ad una ricca collezione antiquaria e dipinge meno assiduamente, come altrettanto meno partecipa alle Esposizioni. Ritorna alla Biennale nel 1924 con Coloqui e Armonia lontana e nel 1926 con Cose passate e due Ritratti.

    Il suo periodo più fiorente si chiude comunque nel primo decennio del Novecento, mentre in seguito le sue opere perdono mordente. Lavora per molto tempo ad un progetto per il Monumento a Dante Alighieri da realizzare a Roma, ma muore prima di portarlo a termine, nel 1936.

    Elena Lago

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