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Coleman Charles Caryl
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Coleman Charles Caryl
Charles Coleman Caryl, artista americano di origini italiane, nasce a Buffalo nel 1840. Ancora molto giovane, studia pittura sotto la guida di William Holbrook Beard, ma nel 1856, si trasferisce a Parigi, dove è allievo di Thomas Couture.
Tornato negli Stati Uniti negli anni Sessanta, per prendere parte alla Guerra di secessione, Coleman apre uno studio a New York ed espone con regolarità al Boston Athenaeum e alla Brooklyn Art Academy.
Nel 1867, avviene il suo trasferimento in Italia, dove comincia a frequentare la colonia di artisti stranieri, tra cui William Graham, Frederic Leighton, Elihu Vedder, e Thomas Hotchkiss, tutti legati a Nino Costa e quindi al fascino simbolista e preraffaellita che si era diffuso a Roma con il Golden Club.
Sia nella pittura di paesaggio che nelle opere decorative, infatti, artisti italiani e di area anglosassone, si erano raccolti attorno alla figura di Nino Costa per dare vita ad un cenacolo di estrazione internazionale e di ispirazione neo rinascimentale e simbolista, che poi sarebbe sfociato nella Scuola Etrusca e, in seguito, nella società In Arte Libertas.
Ben presto, Charles Coleman Caryl, che alloggia nell’appartamento in cui aveva abitato John Keats a piazza di Spagna, diviene uno degli artisti più apprezzati della cerchia straniera e del movimento Estetico.
Unendo il revival gotico e rinascimentale ad una pittura estremamente leggera e sospesa, eseguita prevalentemente ad acquarello e pastello, è interprete raffinato ed elegante di ricostruzioni storiche, come per esempio il Suonatore di liuto, ma è soprattutto conosciuto per le sue nature morte di fiori e boccioli che lo legano alla pittura giapponese.
I suoi delicatissimi pannelli decorativi floreali, risalenti agli anni Settanta ed Ottanta, sono attraversati da tenui rami fioriti con boccioli bianchi e rosa, di fattura impalpabile e dalle suggestioni preraffaellite. L’orientalismo di queste composizioni è ben visibile dalla scelta dei vasi e delle decorazioni di tappeti ed oggetti giapponesi o medio orientali che testimoniano anche la sua attività di collezionista.
Charles Coleman Caryl, apprezzatissimo per questa sua produzione degli anni romani, riceve diverse committenze da collezionisti e mercanti soprattutto stranieri, che visitano il suo studio in via Margutta. Infatti, oggi, gran parte di queste nature morte è conservata al Metropolitan Museum di New York, allo Smithsonian di Washington o al Museum of Fine Arts di Boston.
Intorno al 1885, Charles Coleman Caryl decide di trasferirsi a Capri. Utilizza la foresteria di Villa Narciso come sua casa studio, dove comincia a dedicarsi a luminose vedute e scene inserite nella splendida cornice di Capri.
Tra ricostruzioni in costume neo pompeiano e scene tratte dalla quotidianità lavorativa dell’isola, l’artista americano mette ancora in pratica quella sua pennellata fine e delicata, in cui spesso sono ancora presenti composizioni floreali e pampini d’uva delle vigne capresi.
Nel 1897, prende parte alla Biennale di Venezia con Sotto i pampini – autunno in un giardino di Capri e con Ieri, oggi, sempre. Nel 1911 è alla Mostra Internazionale di Roma con Primi raggi di luna – Capri. Rimane nell’isola fino alla fine dei suoi giorni, sopraggiunta nel 1928, all’età di ottantotto anni.
Elena Lago
Il sito viene aggiornato costantemente con opere inedite dei protagonisti della pittura e della scultura tra Ottocento e Novecento.