Hai cercato
Pittore
Cipriano Efisio Oppo
Sei interessato alla vendita o all'acquisto delle sue opere?
Acquistiamo opere di questo artista
e di altri pittori e scultori dal XVI secolo sino alla prima metà del XX secolo
La galleria Berardi offre un servizio gratuito e senza impegno di valutazione di opere di arte antiche e moderne. Per orientarsi nel mercato dell'arte, assai complesso e pieno di sfumature, è meglio affidarsi ad un consulente professionista che sappia rispondere in maniera veloce e concreta alle tue esigenze. La chiarezza delle risposte risolverà in maniera efficace la necessità di stimare o mettere in vendita un bene.
Contattaci immediatamente senza impegno
Risposte anche in 24 ore:
Cipriano Efisio Oppo
I dipinti ad olio di Cipriano Efisio Oppo hanno quotazioni tra i 1.500 e i 5.000 euro. Opere di soggetto particolarmente curioso legate al ritorno all’ordine possono raggiungere anche cifre maggiori.
Gli acquerelli e i disegni hanno stime tra i 200 e i 600 euro.
Queste stime sono del tutto orientative e dipendono da molti fattori, come il periodo, le dimensioni e il supporto. Inviateci una foto della vostra opera di Cipriano Efisio Oppo per riceverne una stima accurata e gratuita.
Cipriano Efisio Oppo nasce a Roma nel 1891 e frequenta l’Accademia di Belle Arti della Capitale. Una volta diplomatosi lavora come restauratore presso un antiquario per alcuni anni.
Il suo esordio artistico probabilmente risale al 1912 quando partecipa alla Mostra del ritratto al Circolo Artistico Internazionale di Roma. L’anno successivo è presente invece alla II Esposizione del Cnag di Napoli e alla Prima esposizione della Secessione romana, esponendo a quest’ultima due Ritratti.
Cipriano Efisio Oppo partecipa a tutte le edizioni della Secessione romana, nel 1914 è presente con undici opere tra cui: Ritratto di Hans Lerche, Disegno di nudo, e una serie di opere grafiche con lettere e date come titolo, ad esempio D. 1914, B. 1913 e F. 1913; nel 1915 espone sei opere: Ritratto, Spigoli, Disegno, Acquarello, Ritratto e Archi, quest’ultima un’insolita vista su Roma e il suo Tevere; nell’ultima edizione del 1916 partecipa con cinque opere: Natura morta, Mezzogiorno, Ritratto, Fiori e Scherzo.
A livello stilistico Cipriano Efisio Oppo inizialmente è vicino ad un divisionismo simbolista alla Plinio Nomellini, mentre in una seconda fase vira su interpretazioni più espressioniste: colori accesi e violenti che creano contrasti stridenti, molto vicini alla visione dell’olandese Kees van Dongen.
Proprio sotto questa spinta espressionista l’artista fonda insieme a Roberto Melli e Vincenzo Costantini il Gruppo Moderno Romano.
In quegli anni collabora anche con giornali come “L’idea Nazionale” e “La Tribuna” disegnando vignette satiriche che verranno raccolte e pubblicate nel 1916 nel volumetto Fuoco!.
La partecipazione come volontario alla Prima guerra mondiale porta con sé una ferita che lo costringe all’inattività per alcuni anni, e un cambio stilistico verso le istanze classiciste del ritorno all’ordine, entrando a far parte del gruppo Valori Plastici. Con il gruppo guidato da Mario Broglio, Cipriano Efisio Oppo partecipa alla Fiorentina primaverile del 1922 con tre opere Paese, Ritratto del mio bambino e Paesaggio. Cipriano Efisio Oppo diviene uno dei rappresentanti più significativi di questo ritorno all’ordine romano insieme a Carlo Socrate e Antonio Donghi.
Nel 1924 è presente anche all’Esposizione L’art italien au cercle artistique de Bruxelles con Nature morte. Nel 1926 partecipa alla Mostra di Novecento e alla Biennale di Venezia, a quest’ultima esponendo La casta Susanna, tema di chiara matrice classica, rivisto attraverso i valori cromatici di Tiziano e Tintoretto.
Parallelamente, l’artista diviene segretario del Sindacato Nazionale Fascista Belle Arti, deputato in Parlamento e membro del Consiglio Nazionale di Belle Arti, e la sua attività pittorica si riduce notevolmente, anche perché, dato il suo ruolo, decide di astenersi e di partecipare più raramente alle esposizioni romane.
Aderisce però alla I Mostra del sindacato fascista laziale del 1929 con 10 opere tra cui: Lalletta, Montepulciano, Studio di ritratto, Luciano, La mia famiglia, Susanna, Isabella Oppo e Trinità dei Monti. Alla Biennale di Venezia del 1934 espone invece Eugenia in grigio, Ritratto in verde e Ritratto in nero.
Cipriano Efisio Oppo è molto vicino alla figura di Mussolini, ed entra in aperto contrasto con Margherita Sarfatti e il suo Gruppo Novecento nonostante avesse esposto con loro alla prima mostra, e infatti cercherà in tutti i modi di allontanare la Sarfatti dall’ambiente artistico romano. Nel 1931 il pittore diviene anche segretario della Quadriennale romana e la escluderà con l’appoggio del Duce.
Negli anni Trenta diventa più intensa la sua attività da scenografo per il Teatro dell’Opera di Roma, il Maggio Musicale Fiorentino e la Scala di Milano. Affresca poi la Casa Madre dei Mutilati di Roma con Sironi e Santagata.
Nel 1937 viene nominato Vice commissario per lo studio del piano regolatore dell’E42 dell’Eur insieme ai maggiori interpreti del razionalismo architettonico italiano come Marcello Piacentini, Luigi Piccinato ed Ettore Rossi.
Nel 1940 partecipa nuovamente alla Biennale di Venezia con 25 opere tra cui troviamo esposte Luciano con la tank, Il giovane saltimbanco, Lalletta in verde, Il giardiniere, I pesci rossi, Villa Borghese, La comunicanda, Isabella con la rosa, Ritratto della Signora Bottai, Signora con la veletta e Ritratto di banchiere.
Cipriano Efisio Oppo sottolinea tutto il suo appoggio a Mussolini aderendo anche dopo l’armistizio di Cassabile alla Repubblica di Salò, senza ricoprire però nessun incarico politico.
Nell’aprile del 1945 viene anche arrestato, ma sarà salvato da Afro Basaldella, suo ex allievo, che gravita nei gruppi partigiani e lo porta in salvo a Roma. Muore nella sua città natale nel 1962.
Emanuela Di Vivona
Il sito viene aggiornato costantemente con opere inedite dei protagonisti della pittura e della scultura tra Ottocento e Novecento.