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Pittore
Demetrio Cosola
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Demetrio Cosola
Demetrio Cosola nasce a San Sebastiano Po, vicino Torino nel 1851. All’età di sette anni, si trasferisce con la sua famiglia a Chivasso per intraprendere gli studi tecnici. Ben presto, però, li abbandona per iscriversi all’Accademia Albertina di Torino dove si forma sia dal punto di vista scultoreo con Giovanni Tamone, e sia dal punto di vista disegnativo con Enrico Gamba e pittorico con Andrea Gastaldi. Molto importante per lui è la conoscenza di Antonio Fontanesi che negli anni Settanta lo introduce alla pittura di paesaggio.
Esordisce nel 1873 alla Promotrice di Torino con All’acquasantino. Ma, come accennato, fondamentale è l’accostamento, tramite Fontanesi, al paesaggio e ad una sensibilità verista che lo caratterizza per tutta la sua produzione, presente alle Promotrici fino agli anni Novanta dell’Ottocento. All’Esposzione di Torino nel 1876 presenta Ricordo di Roma e Lettura, a quella del 1880 Ritratto, Visite alla piccola morta, Meriggio e San Luigi e la Madonna.
Tra dipinti di genere, scene quotidiane e paesaggi, sviluppa una spiccata attenzione per la ricerca luministica, dando vita a paesaggi del Piemonte e della Valle D’Aosta con una sensibilità cromatica e tonale di grande interesse. Purtroppo l’artista non riesce a trovare sempre il favore della critica e anche oggi le sue opere si trovano soprattutto in collezioni private di area piemontese, lombarda e valdostana.
All’Esposizione di Belle Arti di Milano del 1881 invia Riposo al campo, Ritratto di signora e Il Po presso Torino, mentre a quella di Torino di due anni dopo espone una serie di sei Ritratti. Nel 1884 viene nominato assistente di Andrea Gastaldi all’Accademia Albertina e in seguito ricopre lo stesso ruolo, ma al fianco di Pier Celestino Gilardi.
Alla Promotrice torinese del 1885 compaiono Occhi severi e Sulla spiaggia, nel 1887 Valle di Gressoney e Brutti voti e nel 1887 all’Esposizione Nazionale di Venezia Piazza di Gressoney, Al pascolo e Toeletta del padroncino. Partecipa alle rassegne torinesi fino al 1894, presentando opere come Veglia, Mercato, I miei genitori, La vaccinazione nelle campagne, Pascolo.
Muore a Chivasso nel 1895, quasi dimenticato dalla critica. Una sua rivalutazione ci sarà nel 1931, quando ventinove sue opere verranno esposte alla mostra del Sindacato Fascista torinese.
Presso la Galleria Civica d’Arte Moderna di Torino sono conservati Le sponde del Po, Il dettato, Il giardino, presso La Galleria Nazionale di Roma Visite alla piccola morta e diverse opere nel Municipio di Chivasso.
Il sito viene aggiornato costantemente con opere inedite dei protagonisti della pittura e della scultura tra Ottocento e Novecento.