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Scultore

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Domenico Mastroianni

( Arpino 1876 - Roma 1962 )

Scultore

    Domenico Mastroianni

    Domenico Mastroianni nasce ad Arpino, in provincia di Frosinone, nel 1876. Proviene da una famiglia di talentuosi artisti, il primo di cui si hanno notizie è Gennaro Mastroianni, che fu collaboratore di Vanvitelli, mentre Domenico sarà padre di Alberto e zio di Umberto, entrambi abili scultori. 

    L’invenzione della fotoscultura 

    Domenico Mastroianni apprende i primi rudimenti scultorei nella bottega del padre, intagliatore del legno, e poi si trasferisce a Roma seguendo gli insegnamenti di Baldassarre Surdi. Lascia poi l’Italia alla volta di Parigi, vivendo come un bohémien ed entrando in contatto con la cultura Art Nouveau e l’Impressionismo. Nella città francese diviene celebre con la foto-scultura, da lui inventata. L’artista dà vita a delle composizioni in bassorilievo o piccole sculture di plastilina, che poi fotografa, creando delle cartoline che hanno un discreto successo nel mercato parigino ed italiano di inizio secolo.

    La sua produzione segue spesso un tema: vicende bibliche, storiche o letterarie come la serie dedicata ai santi, alle vicende napoleoniche o ai Promessi Sposi e alla Divina Commedia. In queste composizioni traspare tutta l’influenza dell’Art Nouveau nell’arabesco dei contorni, nella rappresentazione del movimento e nella predilezione del simbolismo.

    Una scultura dalle suggestioni liberty ed impressioniste

    Il decorativismo liberty anima anche le opere scultoree caratterizzate da un tratto mosso e indefinito, che ricalca le sperimentazioni impressioniste in scultura. Alla vigilia della Grande guerra rientra in Italia, aprendo una sua bottega a Roma in via Margutta, che diventerà l’atelier anche del figlio Alberto e del nipote Umberto. Qui si dedica alla realizzazione di numerosi lavori in terracotta, bronzo, marmo e ceramica. I soggetti prediletti dello scultore sono figure femminili in abiti contemporanei, satiri e soggetti mitologico-letterari, animali e testine di uomini e donne dal forte movimentismo ed espressionismo.

    In questi anni riceve alcune committenze pubbliche, lavora infatti per il Palazzo del Quirinale, ottenendo inoltre la nomina di Cavaliere della corona dal re Vittorio Emanuele III. Realizza poi il Monumento ai Caduti di Arpino, San Francesco di Sales per il Museo Lateranense e il Crocefisso per la St. Mary Cathedral di Sydney.

    Nel 1947 collabora con la fabbrica di ceramiche “Fuschini & Rosa”, attiva ad Acquapendente in provincia di Viterbo e dopo poco è tra i soci fondatori della manifattura “Casa” con Enrico Crisanti ed Elia Rosa, sempre stabilita nel comune viterbese. L’iniziativa ha però breve durata, infatti la fabbrica rimane attiva solo tre anni. L’artista scompare a Roma nel 1962. 

     

    Emanuela Di Vivona

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