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Pittore
Emanuele Caggiano
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Emanuele Caggiano
Scultore meridionale, nato a Benevento il 12 giugno 1837.
A dodici anni fece a Bari un “Ritratto del conte Candido Gonzaga” e da questo e dalla provincia ebbe per diversi anni un sussidio, coll’aiuto del quale potè recarsi a Napoli, dove si trattenne fino al 1859, nel quale anno vinse il pubblico concorso consistente in un basso rilievo rappresentante: “Il Cimbro che va per uccidere Mario”, e per tal lavoro fu pensionato dal governo.
Si recò quindi a Firenze ove passò diversi anni a perfezionarsi sotto Giovanni Duprè, e, come saggio del pensionato, eseguì la statua “Pane e Lavoro”, che fu accolta ovunque con favore.
Il principe Oddone di Savoia la fece tradurre in marmo, e si trova oggi a Capodimonte; ed avendone il Caggiano eseguita un’altra pel signor Giuseppe Budillon, fu da questo esposta al Salon a Parigi ed ottenne la menzione onorevole; la stessa statua veniva nuovamente premiata con medaglia ad una Esposizione di Londra.
Dopo questo primo trionfo, egli eseguì, per conto dello stesso signor Budillon, due figure rappresentanti “Frine”, e nel 1862, avendo preso parte ad un concorso aperto dal Municipio di Napoli, lo vinse ed eseguì la statua colossale in bronzo, alta dodici palmi, rappresentante “La Vittoria”, che corona il monumento in piazza dei martiri.
Acquistatasi ormai fama e stima, fu facile al Caggiano ottenere commissioni ed a breve intervallo l’una dall’altra eseguì molte opere tra le quali, la statua rappresentante “Il vecchio Plinio”; “Il Monumento alla famiglia Bucci”; un monumento ordinatogli dalla signora Gatti, nonchè ritratti, medaglie e bassorilievi di minore importanza.
Nel 1879 vinse a Roma il concorso per la cattedra di professore titolare di scultura nel R. Istituto di Belle Arti, modellando in creta un bassorilievo rappresentante “Ettore che prima dipartire per la battaglia contro i Greci consacra a Giove il suo figliuolo”; più una statua per metà anatomizzata.
Nel 1877, ebbe da S. M. l’incarico di eseguire la statua rappresentante “Federigo II di Svevia”, che insieme con altre otto orna la facciata della Reggia di Napoli, e nel medesimo tempo eseguiva pure due colossali busti in bronzo, uno rappresentante “Giulio Bucci”, l’altro: “Emanuele De Deo”, che trovansi a Minervino.
Quest’artista infaticabile ha eseguito un infinito numero di altre opere e nel 1855 avendo tentata anche la pittura, espose a Napoli una sua tela rappresentante “La Maddalena”, quadro che fu premiato con medaglia d’argento di prima classe.
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