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Pittore

Emilio Mancini


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Emilio Mancini

( Firenze 1844 - 1924 )

Pittore

    Emilio Mancini

    Scultore toscano, nacque a Firenze nell’anno 1844. Il padre modestissimo operaio, volle secondare con molti sacrifici il figlio, che dimostrava una certa inclinazione alle arti: e lo mise a studiare ornato sotto la direzione dello scultore Benelli, passando a questi un salario mensile.

    Morto il Benelli, nel 1860, entrò nello studio dello scultore Pazzi, come allievo dell’egregio artista, dove trovasi anche attulmente.

    Ammiratore delle opere dei grandi maestri, il Mancini s’ispirò alla loro scuola e per i bisogni della famiglia e la vecchiaia dei suoi genitori, si trovò nella necessita di porsi a scolpire lavorando nel marmo.

    Alla morte del padre, per la scarsezza dei mezzi, dovette percorrere tutta la ‘via crucis’ dell’arte lavorando e strappando al riposo e alla notte le ore per lo studio.

    Modellò un “Salvador Rosa giovinetto”; fece dapprima qualche ritratto dal vero, indi eseguì l'”Attendolo Sforza”, statua più grande del vero, ed esposta all’Accademia di Belle Arti, ove ottenne ben meritati elogi.

    Prese parte al concorso al monumento Guerrazzi a Livorno e fu fra i cinque migliori, e poco dopo vinse il primo premio al monumento Garibaldi in Livorno.

    Si diè allora a modellare la statua dell'”Anacreonte morente”, e riescì terzo al concorso della Società di Belle Arti in Firenze, e la statua formò l’ammirazione di quanti la videro.

    Nel concorso pel busto a Donatello, indetto dal Circolo degli Artisti di Firenze, fu il migliore fra i concorrenti della prima prova, e vinse il concorso alla seconda prova.

    Fece quindi il busto in marmo del “professor Siciliani”, collocato a San Miniato al Monte, per sottoscrizione fra gl’insegnanti in Italia.

    Poi il busto “Pozzolini”, collocato nella cappella di famiglia a Bivigliano.

    Oltre tali lavori, degni di nota sono: una statua della grandezza del vero rappresentante un angiolo, per il monumento della baronessa Eldewier, collocato nel cimitero di San Felice a Ema; il busto del “professor Francesco Dini”; molte figurette vendute a stranieri; il “Monumento Chiari”; quello “Silli”; il “Monumento Bologna” e quello “Giorgetti”, collocati nel cimitero della Misericordia in Firenze.

    Il Mancini riportò inoltre varie medaglie a diverse esposizioni per lavori da decorazioni in terra cotta.

    Fece un busto colossale di “Rossini”, per la società musicale Rossini, e i ritratti in gesso del “comm. Modigliani”, “Artimini”, “Guerrazzi”, “Manzoni”, ecc. ecc.

    Prese parte al concorso per un monumento ad Ugo Foscolo da erigersi in Santa Croce, e fece poi il busto in marmo del “conte Marcelli di Iesi”.

    Ora ha posto termine alla statua di “Bernardo Cennini”, che è stata collocata in una delle nicchie della Loggia di Mercato nuovo, e ad una statua al vero per il monumento del “professor Angiolo Vegni”, attualmente in esecuzione.

    E’ inoltre accademico d’onore dell’Accademia di Belle Arti di Firenze.

     

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