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Scultore
Enzo Assenza
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Enzo Assenza
Enzo Assenza nasce a Pozzallo, in provincia di Ragusa, nel 1915. Figlio di un pittore e decoratore, inizia a modellare la creta sin da bambino. A seguito del trasferimento della famiglia a Siracusa nel 1927, frequenta molto spesso il Museo Archeologico locale, abituandosi alle forme della scultura arcaica e classica greca e convincendosi sempre di più di voler intraprendere la carriera di scultore.
Insieme al fratello, nel 1933, lascia Siracusa alla volta di Roma, con l’intento di approfondire la sua formazione e di aprire uno studio. Nella Capitale, si avvicina subito al clima del ritorno all’ordine, ampliando la sua propensione verso un formalismo profondamente legato alla scultura primitivista, che non nasconde, dunque, un sincero contatto con il linguaggio di Arturo Martini.
I primi anni romani, con la frequentazione dell’Accademia di Belle Arti, sono caratterizzati da una fremente ricerca plastica, che si conclude nella formulazione di masse corpose e vibranti, che nascono spesso dalla lavorazione della pietra tufacea, dalla terracotta e da altri materiali simili e in grado di conferire alla scultura un senso di misterica tensione spirituale.
Notato ben presto da Margherita Sarfatti e da altri scultori come Pietro Canonica, che ne lodano la precoce sensibilità materica, l’artista siciliano, non ancora ventenne, viene invitato a tenere la sua prima personale a Palazzo Torlonia nel 1934. Dopo aver ricevuto una borsa di studio di durata biennale e uno spazio in via Flaminia, nel 1935, Enzo Assenza esordisce ufficialmente alla II Quadriennale di Roma con la scultura in terracotta Maternità, mentre l’anno successivo viene invitato alla Biennale di Venezia, dove espone Donna seduta, ancora in terracotta. I gesti solenni e senza tempo di queste figure arcaiche riempiono tutta la sua produzione degli anni Trenta e Quaranta, con le sue presenze alle Quadriennali romane, alle Biennali di Venezia e alle Mostre del Sindacato Fascista di Belle Arti di Roma, Milano e Napoli.
Nello stesso periodo, l’artista si dedica all’incisione e al disegno a carboncino come è testimoniato da diverse opere grafiche presentate nel corso degli anni Trenta, tra cui alcuni studi di figure. Alla Mostra Sindacale del Lazio del 1938, presenta alcune delle sue più significative sculture: Madre operaia, Maruzza, testa di fanciullo e Ritratto di bimba. Nel 1943 è di nuovo alla Quadriennale di Roma, con un Ritratto in terracotta.
Nel dopoguerra, Enzo Assenza riprende ad esporre alla Biennale di Venezia del 1955, presentando la scultura in ceramica Gatto, che rappresenta il suo indirizzo stilistico degli anni della maturità: l’uso di materiali variegati e un primitivismo ancora molto presente, anche nelle opere monumentali eseguite per diverse città, come L’immacolata concezione per la cattedrale di Manila del 1959, o l’abside in ceramica della chiesa di St. Joseph a Hartford del 1969.
Elena Lago
Il sito viene aggiornato costantemente con opere inedite dei protagonisti della pittura e della scultura tra Ottocento e Novecento.