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Pittore

Evaristo Cappelli


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Evaristo Cappelli

( Formigine (Modena) - 1868 - Modena 1951 )

Pittore

    Evaristo Cappelli

    Evaristo Cappelli nasce a Formigine, vicino Modena, nel 1868. Si forma presso il locale Istituto di Belle Arti dal 1883 al 1889, allievo di Antonio Simonazzi. Con le opere giovanili, ancora legate ad un verismo pienamente ottocentesco, il pittore ottiene i primi riconoscimenti: nel 1895 vince il premio Muzzioli, una borsa di studio che gli consente di perfezionarsi fino alle soglie del nuovo secolo.

    Una pennellata sciolta per scene agresti, ritratti e vedute di Modena

    Al 1896 risale il Ritratto della sorella Laura, che rispondendo a un elegante formalismo, già propende verso soluzioni di carattere postimpressionista. In questo senso, fondamentale è l’apporto della poetica di Giuseppe Graziosi, che Evaristo Cappelli accoglie in dipinti come Vendemmia e Donna che legge, in cui l’idillio dell’intimità agreste si unisce a una pennellata condotta con scioltezza e con sensibilità luministica, che talvolta approda in brani di rara raffinatezza esecutiva. Sono proprio queste caratteristiche a condurre il pittore nella cerchia degli artisti più apprezzati e richiesti in ambito modenese all’inizio del Novecento.

    La decorazione di stampo liberty in area modenese

    Costantemente presente alle Triennali della Società d’Incoraggiamento di Modena, si contraddistingue per il suo linguaggio che richiama gli stilemi del tardo Ottocento, ma anche guizzi di decorativismo liberty, come si nota anche dalla sua attività di illustratore e scenografo. Nel campo della decorazione, si ricorda in particolare il suo intervento del 1910 nella villa Forghieri a Magreta, in cui lo stile floreale si sprigiona nell’aggraziato affresco della volta. Flora e Zefiro si uniscono in un fluttuante bacio tra i fiori di campo e la veste trasparente e svolazzante di lei e le ali di lui, stagliati su un cielo chiarissimo che riporta alla memoria la leggerezza degli affreschi tiepoleschi.

    Nonostante nei primi anni del Novecento sia soprattutto impegnato nelle decorazioni di palazzi e chiese modenesi (tra cui la parrocchiale di Castelnuovo Rangone e lo scalone della Congregazione di Carità di Modena), continua a occuparsi della pittura da cavalletto, sempre dedicandosi a temi campestri, a scene quotidiane o a vedute di Modena. È presente anche alle Promotrici di Genova: vi espone alcuni dei suoi lavori più significativi, tra cui Pascolo, Primavera (1903), Mattino in montagna, Sotto le querce (1904), Bambina a scuola, Piazzetta dell’orologio a Modena (1905) e Ragazza dei campi (1908). Tra le ultime opere esposte, compare la Scolaretta rurale, presentata a Napoli nel 1937. Impegnato per molti anni nel campo della decorazione, è attivo fino agli anni Quaranta e muore a Modena nel 1951.

    Elena Lago

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