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Pittore

Federico Bencovich


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Federico Bencovich

( Venezia 1677 - Gorizia 1756 )

Pittore

    Federico Bencovich

    Artista di origine dalmata ma che nacque probabilmente a Venezia. Pittore il cui operato risulta tutt’ora enigmatico non solo per i problemi attribuzionistici ma anche per quelli cronologici. Si formò all’interno della bottega bolognese di Carlo Cignani che seguì per l’esecuzione dell’Assunta del Duomo. La Giunone del 1707 in palazzo Foschi fu eseguita per la famiglia Orselli nella fase iniziale. È ravvisabile in quest’ultima opera l’impronta del maestro bolognese oltre che una più generica adesione alla pittura del capoluogo emiliano.

    In seguito fu allievo di Giuseppe Maria Crespi, grazie al quale poté venire a contatto con Giovan Battista Piazzetta, allora anche lui in viaggio studio. L’influenza che ebbe quest’ultimo sull’operato di Bencovich è ravvisabile nel Sacrificio di Isacco della Galleria Strossmayer di Zagabria; la composizione piazzettesca e l’orchestrazione della luce hanno portato ad attribuire l’opera al Piazzetta in un primo momento, ma l’ascrizione al Bencovich ha prevalso.

    Una volta tornato a Venezia eseguì, entro il 1715, la pala per la chiesa della Madonna del Piombo a Bologna, che ritrae i Santi Andrea, Bartolomeo, Carlo Borromeo, Lucia e Apollonia, attualmente nella chiesa di Senonches. Sono ascrivibili a questa fase la Fuga in Egitto di Tomo (Feltre) e l’Adorazione dei pastori, qui le influenze di matrice cignanesca sono più presenti che altrove.

    La maturazione di un proprio linguaggio arriva con la commissione per il castello Pommersfelden. Si tratta di quattro tele, inviate da Venezia, dove i passaggi chiaroscurali propri del Piazzetta sì smorzano in virtù di una luce che, come accade nell’opera del Sacrificio di Ifigenia, cade sulle forme ritagliandole.

    Nel 1716 è a Vienna e nel 1720 di nuovo a Venezia, dove tra il ‘25 e il ‘28 si dedicò al Beato Pietro Gambacorti per la chiesa di San Sebastiano. Lavorò a due tele per la chiesa di Santa Maria dei Servi a Milano nel 1730. Una delle opere in questione è riconoscibile solo da un’incisione. Eseguì anche la pala con San Francesco di Paola per la chiesa della Trinità a Crema e la pala di Cristo deposto adorato da Santi della parrocchiale di Verolanuova (BS).

    Sono ascrivibili alla stessa fase anche San Pietro guarisce un malato e Socrate incitato a evadere dal carcere, qui emerge una nuova influenza ad incidere sull’operato dell’artista, quella di Alessandro Magnasco. Le forme vengono frammentate dalla luce donando maggiore tensione ai personaggi. Nel 1730 viene nominato pittore di corte dal vescovo di Bamberga e Würzburg. Muore a Gorizia nel 1753.

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    Opere di Federico Bencovich


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