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Pittore

Federico Moja


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Federico Moja

( Milano 1802 – Dolo 1885 )

Pittore

    Federico Moja

    Quotazioni di Federico Moja

    Federico Moja ha quotazioni che variano dai dai 450 euro ai 6.000 euro per gli acquerelli particolarmente rifiniti di vedute veneziane e parigine e di prospettive di interni meticolosamente dettagliati. Le cifre si alzano tra i 3.000 euro e i 20.000 euro per gli oli su tela, paesaggi o vedute urbane di notevoli dimensioni. Scendiamo sotto ai 2.000 euro per i dipinti ricchi di figure con soggetto letterario di stampo romantico.

    Queste stime sono più che altro indicative poiché dipendono da molte variabili. Consigliamo di inviarci una foto della vostra opera di Federico Moja per ricevere una stima gratuita e meticolosa.

    Biografia

    Moja Federico nasce a Milano il 20 ottobre 1802 e muore a Dolo il 20 marzo 1885.

    Nasce in una famiglia di artisti, il padre Giuseppe e i fratelli Angelo e Luigi sono pittori a loro volta. Nel 1818 entra all’Accademia di Brera dove è allievo di Giovanni Migliara. Esordisce all’Esposizione di Brera nel 1824. Nel 1830 si trasferisce a Parigi dove risiede fino al 1834. Da allora una parte della sua produzione è legata alle vedute della città francese.

    Dal 1841 risiede a Venezia dove nel 1845 gli viene affidata la cattedra di prospettiva presso l’Accademia di Belle Arti di Venezia. Dei 30 anni in cui ricopre l’incarico sono testimonianza le innumerevoli vedute della città lagunare. Dal 1843 espone con regolarità alla Promotrice di Torino e di Genova. Nel 1875 si trasferisce a Dolo sul Brenta dove muore a 82 anni.

    Allievo di Migliara, la prima produzione del pittore è legata alla visione prospettica del maestro tanto da diventare uno dei più acclamati “migliaristi”. Il genere è molto in voga al tempo e gli garantisce un ampio successo di pubblico. A partire dagli anni ’30 sviluppa uno stile più personale, caratterizzato da una pennellata più decisa e da una minore attenzione alla resa del particolare minuto. L’impostazione prospettica però rimane, garantendo effetti di forte impatto visivo.

    Il soggiorno a Venezia lo accosta alla pittura tonale veneta che impreziosisce con forti effetti di sfumato e di chiaroscuro. Le architetturestagliate contro il cielo diventano il soggetto preponderante della sua produzione.

    Della prima produzione fanno parte Testa di capro con fogliame (1818) e Interno di chiesa gotica (1824) presentata a Brera. A questi anni risalgono anche i dipinti per la Parrocchiale di Romano Canavese. Nel 1826 presenta a Brera Torquato Tasso gravemente ammalato, che per ordine del pontefice viene raccomandato al superiore del cenobio dei monaci Gerolamini. Nel 1828 espone una serie di vedute e Ritiro di Comingio pittore presso i trappisti.

    L’anno successivo tra le tele di soggetto storico presenta Romitaggio con Riccardo Cuor di Leone e Carlo VIII e la vedova di Gian Galeazzo nel castello di Pavia. Del 1834 è Cappella sotterranea della chiesa di San Lorenzo a Parigi oltre ad altre opere di soggetto lombardo. Nel 1838 ritorna ai soggetti di storia con Veduta del cortile detto della Fontana, nella Certosa di Pavia, coll’episodio di Carlo VIII condotto da Ludovico il Moro alla visita del convento.

    Dal 1840 al ’42 collabora all’edizione di Promessi Sposi edita da Manzoni. A Brera nel 1842 presenta Veduta del Pont-Neuf a Parigi e La chiesa della Salute a Venezia (entrambe Galleria d’Arte Moderna di Milano). Ricordiamo poi Veglia funebre nel monastero (1853, Museo Biblioteca Archivio di Bassano del Grappa), la commissione di alcune opere per l’appartamento dell’arciduca Ferdinando Massimiliano e Lago di Bourget (1876, Galleria d’Arte Moderna, Milano).

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    Opere di Federico Moja


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