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Pittore
Gaspare Landi
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Gaspare Landi
Le tele neoclassiche di soggetto storico, allegorico o biblico di Gaspare Landi oscillano tra i 10.000 euro e i 30.000 euro. I ritratti, ricercati sul mercato hanno stime tra i 5.000 euro e i 20.000 euro, ma che se picchi molto più alti sono stati raggiunti da ritratti a figura intera, come il Portrait de Jean Abraham André Poupart, troisième baron de Neuflize del 1804, che ha raggiunto i 65.000 euro nel 2003.
Queste stime sono indicative. Il valore di un’opera infatti dipende da molti fattori come il periodo, l’iconografia, la tecnica, il soggetto e le dimensioni. Consigliamo perciò di inviarci una foto della vostra opera di Gaspare Landi per riceverne una stima accurata e gratuita.
Gaspare Landi, nato a Piacenza nel 1756, dopo una prima formazione presso pittori locali, viene notato dal marchese Giovan Battista Landi delle Caselle. Amico, mecenate e dunque figura cruciale per la sua crescita artistica, lo accoglie sotto la sua ala protettrice e, nel 1780, gli finanzia il classico viaggio di studio a Roma, allora tappa fondamentale per qualsiasi giovane artista.
Frequentando la prestigiosa accademia del nudo di Pompeo Batoni e poi l’atelier del pittore viterbese Domenico Corvi, Landi si fa strada nella cultura antiquaria della Roma del pontificato di Pio VI, affiancando allo studio di Raffaello, Domenichino e Carracci, quello della statuaria antica.
Nel suo lungo e fondamentale soggiorno romano, durato fino al 1797, con la sola eccezione di un breve viaggio a Piacenza del 1790, entra a pieno titolo tra i pittori più rappresentativi della stagione neoclassica romana e tra gli amici prediletti di Antonio Canova. La sua ferma e costante ricerca del bello ideale, che porterà avanti a Roma per tutto il primo Ottocento, si basa su un attento studio della poetica di Anton Raphael Mengs, ma anche sulla rielaborazione di alcuni stilemi della tradizione antica italiana: la perfezione disegnativa di Raffaello, il colorire espressivo di Tiziano e l’armonia luministica di Correggio, che costituiscono l’esercizio della perfezione pittorica in tutte le sue parti.
Ne scaturisce una vasta produzione di soggetti mitologici, storici, biblici e letterari, tratti da Virgilio, Ovidio e Dante, con cui Landi diviene protagonista del Settecento neoclassico, rivelando per giunta continui contatti con Ennio Quirini Visconti e con il milieu romano della cultura antiquaria ed erudita. È nella trattazione di temi mitologici, di storia e di episodi biblici che Landi si afferma in maniera indiscussa, coniugando abilmente bello ideale e resa espressiva, “gareggiando” con i contemporanei Camuccini, Appiani, Bossi e lavorando alacremente nell’ambiente romano, pur senza mai abbandonare i fedeli committenti piacentini.
L’unicità della pittura di Gaspare Landi, che, peraltro, lo differenzia dall’operato severo ed equilibrato dell’amico Camuccini, è quella delicatezza naturalistica che trova il suo culmine nel pathos contenuto delle figure, nel vellutato colorismo di tradizione veneta e nell’attenzione alla manifestazione delle diverse disposizioni ed espressioni umane. Rimanendo comunque fedele all’ideale formale di bellezza e grazia, sa condurre in modo sorprendente l’indagine introspettiva e sentimentale di ogni personaggio; qualità che viene alla luce non soltanto nella produzione ritrattistica, ma anche e soprattutto nell’esecuzione di scene corali, siano esse di argomento mitologico, storico o sacro, proprio come emerge dal Gesù disputa con i dottori al tempio.
Elena Lago
Il sito viene aggiornato costantemente con opere inedite dei protagonisti della pittura e della scultura tra Ottocento e Novecento.