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Pittore
Giacinto Corsi di Bosnasco
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Giacinto Corsi di Bosnasco
Pittore piemontese, è nato il 22 aprile 1829 a Torino.
Laureato a 20 anni in legge, a 31 Consigliere comunale e provinciale di Torino, poi Deputato della XV legislatura, quale pittore può dirsi l’allievo prediletto del conte Eugenio di Balbiano, uno dei migliori compagni del Benevello e del D’Azeglio; un uomo di molto ingegno e di eccessiva modestia.
Il Corsi ha viaggiato molto, e perciò l’orizzonte delle sue idee di artista non si è ristretto in una cerchia più o meno angusta, come avviene troppo spesso agli artisti italiani.
Peccato che in lui la politica, la pubblica amministrazione siano altrettante rivali dell’arte.
Ma egli è un uomo del suo tempo, ed oggidì sono pochi quelli che ricordano il detto di Michelangiolo:
«L’arte gelosa vuole tutto quanto l’uomo, »
e quello del Reynolds:
«Bisogna pensare all’arte dallo istante in cui ci si alza dal letto a quello in cui ci addormentiamo».
La pittura del conte Corsi non è, tuttavia, vaga di effetti volgari.
E’ larga di vedute, calma, sobria di concessioni alla moda, e perciò non stanca e si ammira a lungo.
Le sue opere principali sono: “Le rose delle Alpi”; “Comacchio”; “Effetto di tramonto”; “Solitudine”; “Ultimo sorriso d’autunno”; “Il torrente delle Alpi”.
Le sue marine più belle sono: “Porto Venere”; “Scirocco”; “Tramontana”; “Libeccio”;” Il Capo Noli”; “Ricordo delle spiagge olandesi”; questi due ultimi esposti a Milano nel 1886.
Il gran quadro del “Monte Rosa al tramonto”, una delle sue pitture più felici, è stato acquistata dal Comunedi Torino per il Museo Civico di quella città.
Ora egli sta lavorando ad una nuova marina.
Il sito viene aggiornato costantemente con opere inedite dei protagonisti della pittura e della scultura tra Ottocento e Novecento.