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Pittore

Giovanni Migliara


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Giovanni Migliara

( Alessandria 1785 - Milano 1837 )

Pittore

    Giovanni Migliara

    Quotazioni di Giovanni Migliara

    Gli oli di Giovanni Migliara hanno stime tra i 3.000 euro e i 10.000 euro, mentre i piccoli dipinti ad olio su vetro vanno dai 900 euro ai 3.500 euro.

    Può essere considerato il fondatore del vedutismo ottocentesco: le ariose vedute cittadine o gli interni con perfette prospettive e molti personaggi superano anche i 20.000 euro e raggiungono cifre più alte a seconda del soggetto e delle dimensioni. Si tratta di stime del tutto orientative e dipendono da molti fattori. Inviateci la vostra opera di Giovanni Migliara per avere una valutazione gratuita e accurata.

    Biografia

    Giovanni Migliara nasce ad Alessandria il 15 ottobre del 1785 dall’ebanista Pietro Migliara e sua moglie Anna Bandera. Nella primissima fase della sua carriera segue l’attività del padre, il quale lo manda a bottega a Torino dallo scultore, intarsiatore ed ebanista astese Giuseppe Maria Bonzanigo, dove si trovava anche il fratello maggiore Giuseppe Migliara. Dopo questa prima esperienza, Giovanni si trasferisce a Milano nello studio di Luigi Zuccoli, specializzato in scultura lignea.

    A Milano l’artista intraprende gli studi all’Accademia di Brera: in questi anni di formazione, parallelamente alle attività accademiche, si dedica perlopiù alla scenografia, collaborando con Gaspare Galliari alla realizzazione di scene per il Teatro della Scala e il Teatro Carcano. Ormai deciso a proseguire nella pittura, comincia a realizzare vedute e capricci veneziani di reminescenza canalettiana che, esposte regolarmente alle mostre di Brera a partire dal 1812, riscossero in breve tempo l’ammirazione della critica, entusiasta della sua abilità nella rappresentazione della luce.

    La pittura di Giovanni Migliara è decisamente lenticolare, indicativa di una profonda conoscenza dell’arte fiamminga, a cui verrà spesso accostata. Tra i suoi temi prediletti si ricordano anche gli interni monastici, soggetti che gli assicurarono un gran successo. A renderlo particolarmente celebre furono i suoi “fixés”, ovvero miniature dipinte su seta poste sotto vetro, presentate per la prima volta nel 1820.

    Più in generale, l’artista era ricercato dalla committenza per i dipinti di ridotte dimensioni, nei quali era ritenuto uno dei più abili pittori italiani. Viaggiò instancabilmente per tutta la vita, nonostante i frequenti problemi di salute, annotando le sue impressioni sui taccuini ancora oggi conservati presso la Pinacoteca di Alessandria.

    Nel 1823 ottiene un’importante commissione: il re Carlo Felice di Savoia gli ordina un dipinto in stile fiammingo per il castello di Govone. Il suo successore, Carlo Alberto, nel 1831 lo nomina Cavaliere dell’Ordine al Merito Civile di Savoia e gli commissiona due dipinti storici di tema sabaudo: il gradimento fu tale da valergli la nomina di “Pittore di Genere” al suo servizio nel 1833. Da quel momento seguirono numerose commissioni reali, insieme alla costante presenza nelle più importanti mostre torinesi. A causa del complicarsi delle già precarie condizioni di salute, Giovanni Migliara muore a Milano il 18 aprile del 1837.

    Alcune delle sue più importanti opere sono oggi conservate presso il Museo Nazionale del Risorgimento Italiano (“Mutuo insegnamento”), la Galleria d’Arte Moderna di Torino (“Romeo e Giulietta e il Conte Ugolino”), la Pinacoteca Ambrosiana e la Fondazione Cariplo di Milano.

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