Hai cercato

Scultore

Giovanni Nicolini


Sei interessato alla vendita o all'acquisto delle sue opere?

Acquistiamo opere di questo artista

e di altri pittori e scultori dal XVI secolo sino alla prima metà del XX secolo

La galleria Berardi offre un servizio gratuito e senza impegno di valutazione di opere di arte antiche e moderne. Per orientarsi nel mercato dell'arte, assai complesso e pieno di sfumature, è meglio affidarsi ad un consulente professionista che sappia rispondere in maniera veloce e concreta alle tue esigenze. La chiarezza delle risposte risolverà in maniera efficace la necessità di stimare o mettere in vendita un bene.

Contattaci immediatamente senza impegno

Risposte anche in 24 ore:

Telefono

06.97.606.127

Whatsapp

347.783.5083

Giovanni Nicolini

( Palermo 1872 - Roma 1956 )

Scultore

    Giovanni Nicolini

    Quotazioni di Giovanni Nicolini

    Le sculture in bronzo di Giovanni Nicolini, rare sul mercato, oscillano tra i 400 euro e i 1.500 euro in media. Superano queste cifre opere di maggiori dimensioni e di soggetto interessante, soprattutto se in marmo. Le cere e i gessi hanno meno mercato e sono quotati attorno ai 400/500 euro.

    Queste stime sono del tutto orientative e dipendono da molti fattori il materiale, le dimensioni, l’epoca, il soggetto. Contattateci inviandoci una foto della vostra opera di Giovanni Nicolini per ottenerne una stima gratuita e precisa.

    Biografia

    Giovanni Nicolini nasce a Palermo nel 1872, suo padre è un decoratore molto conosciuto in città. Riceve i primi insegnamenti dallo zio Filippo, abile nell’arte dell’intaglio e autore di diversi Crocifissi e opere lignee raffiguranti la Madonna. Nel 1890 decide di iscriversi ai corsi del Museo artistico industriale di Palermo e diviene allievo di Vincenzo Ragusa che lo conduce a Roma nel 1892 come collaboratore per una mostra. Una volta terminato l’incarico, prende comunque la decisione di rimanere nella Capitale, nonostante i problemi economici. Viene subito accolto nello studio dello scultore realista Giulio Monteverde, e grazie al suo sostegno riesce ad ottenere una pensione annua che gli consente di fermarsi a Roma.

    Il suo esordio espositivo si attesta nel 1892 a Palermo con la presentazione di sei opere tra gessi e bronzi L’equilibrista, Testa, Ritratto, Statuette, Saluto al reggimento e Risorgimento; poi quando è a Roma, nel 1893, partecipa all’Esposizione con Ritratto, Finale, Studio di testa e Giovane forte.

    Le suggestioni letterarie 

    Nello stesso anno prende parte alla Promotrice di Palermo con l’opera Piccola vedetta lombarda, che gli reca enormi riconoscimenti, ispirata ad un personaggio del libro Cuore di Edmondo de Amicis. Nel testo si legge di un ragazzo che perde la vita per difendere la Patria durante la battaglia di Montebello, avvisando i rivoluzionari italiani della posizione delle forze austriache. L’artista riesce a trasfigurare con estrema abilità le parole di De Amicis in immagini: “Ed egli se ne dormiva là nell’erba, ravvolto nella sua bandiera, col viso bianco e quasi sorridente, povero ragazzo, come se sentisse quei saluti, e fosse contento d’aver dato la vita per la sua Lombardia”.

    La scultura di Nicolini suscita infatti stupore per le sue capacità di coniugare la resa estremamente naturale del corpo con un’accentuazione patetica ed espressiva del volto. Il lavoro viene premiato con una medaglia d’oro e la fusione in bronzo viene acquistata dal Ministro della Pubblica Istruzione. Oggi l’opera ha trovato posto nel giardino inglese a Palermo.

    Altre opere a tema letterario sono il Busto di Ofelia del 1905 che riprende le parole di Shakespeare e La chimera del Polo dell’anno successivo. 

    Tra soggetti patriottici, di denuncia sociale e nudi 

    Nel 1900 vince il pensionato romano con Le Marie al sepolcro, bassorilievo in cui riesce a fondere la dimensione mistica al realismo delle forme. Ottiene un grande successo di critica e importanti commissioni pubbliche. Tra le ultime, di notevole rilevanza, è il monumento dedicato a Francesco Crispi nella chiesa di San Domenico a Palermo, in cui il Presidente del Consiglio è accompagnato dalla Sicilia e dal Genio della rivoluzione, dalle chiare influenze michelangelesche.

    In questi primi anni del Novecento lo scultore frequenta la Scuola di Nudo, realizzando opere che riflettono su questa tematica, come il Piacere, il Risveglio e il Vinto, ispirato alla ricerca artistica di Rodin e alla resa del suo modellato trattato con grazia ma allo stesso tempo vigore.

    Nel 1906 prende parte all’Esposizione di Milano con tre opere Sogni, Sofferente e il gruppo bronzeo Falciati, oggi al La Galleria Nazionale di Roma, che tratta il tema del lavoro in chiave di denuncia sociale.

    I ritratti e i soggetti a tema mitologico

    L’artista denota anche abili qualità ritrattistiche, eseguendo i busti di Giacomo Leopardi, del Colonnello Giuseppe Galliano, che si trova in Via Lepanto a Roma, o il Ritratto di Antonio Mancini, esposto alla Biennale di Venezia del 1920 insieme al bronzo Goloso! e Vecchio fauno.

    Quest’ultima opera sottolinea un’altra tematica sviluppata dall’artista durante la sua carriera: accanto a opere monumentali, nudi, ritratti o scene di genere, Giovanni Nicolini si dedica anche alla produzione di statuette a tema mitologico con protagonisti satiri, ninfe e baccanti, rappresentati in pose contorte e spesso lascive che richiamano il modellato movimentato ed espressivo di Rodin.  A queste suggestioni appartiene la Fonte Gaia posta nel Giardino del Lago di Villa Borghese in cui un satiro e una ninfa sorreggono un piccolo dalle zampe di capra. Anche la statua Pomana, che compare alla Biennale di Venezia del 1924, è figlia di questa tendenza. 

    Uno sviluppo classicista 

    Nel 1907 partecipa al concorso milanese per il Monumento a Giuseppe Verdi, dal quale non esce vincente nonostante il suo bozzetto fosse ritenuto il più originale; mentre risulta tra i vincitori al concorso per la realizzazione delle sculture per il Monumento a Vittorio Emanuele II nella capitale del Regno d’Italia, per il quale realizza la statua della Calabria dalle note più classiche per meglio armonizzarsi allo stile del Monumento. Sulla stessa scia, nel 1911 esegue il gruppo marmoreo Trionfo Politico su Ponte Vittorio Emanuele II sempre a Roma. Dallo stile più classico, che si adatta ai dettami fascisti del periodo, è anche il Lanciatore di palla esposto alla Biennale di Venezia del 1930.

    Giovanni Nicolini è ormai famoso anche all’estero tanto da realizzare lavori in sud America come il Monumento a Joaquim Nabuco e la statua equestre di Alessandro Rodriguez.

    La produzione matura: tra soggetti religiosi e animali

    Gli ultimi due decenni lo vedono occuparsi di soggetti religiosi come la Via crucis per la chiesa di Santa Croce in Gerusalemme a Roma, il colossale gruppo di Sant’Eufrasia Pellettier nella basilica di San Pietro o la Pietà presentata alla Mostra internazionale di arte sacra e acquistata dal ministero della Pubblica Istruzione.

    Altro soggetto della sua ricerca artistica è il mondo animale, a cui dedicherà la maggior parte della produzione matura. Prende parte alla Seconda Quadriennale di Roma del 1935 con Bassotto; l’anno successivo presenta Antilope alla Mostra del Sindacato fascista d’arte sportiva; e nel 1937 espone Gazzelle all’Esposizione di Napoli. Nel 1940 partecipa alla Mostra del Sindacato fascista del Lazio con Colombi e Anitra; e nel 1943 espone alle Quarta Quadriennale romana Iguana. Muore a Roma nel 1956.

    Emanuela Di Vivona

    LEGGI TUTTO

    acquisto opere artisti e stima pittura e scultura

    Opere di Giovanni Nicolini


    Altri artisti che potrebbero interessarti

    Iscriviti alla newsletter per ricevere le mostre in preparazione e le nuove acquisizioni!

    Il sito viene aggiornato costantemente con opere inedite dei protagonisti della pittura e della scultura tra Ottocento e Novecento.

    Example
    © Copyright Berardi Galleria d'Arte S.r.l.