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Pittore
Giuseppe Vizzotto Alberti
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Giuseppe Vizzotto Alberti
Giuseppe Vizzotto Alberti nasce a Oderzo nel 1862 e si forma al seguito del padre, decoratore di interni particolarmente attivo in Veneto nella prima metà dell’Ottocento. Già avvezzo all’ornato, nel 1880 inizia a frequentare l’Accademia di Venezia dove rimane fino al 1886.
Nei primi anni Novanta viene incaricato della decorazione della Torre di San Martino, nei pressi di Desenzano del Garda. Il monumento celebra le battaglie più importanti battaglie del Risorgimento, tra cui quella di Solferino e San Martino e la Breccia di Porta Pia. A encausto, Vizzotto Alberti esegue Scontro a Santa Maria Capua Vetere nei pressi dell’Arco di Adriano (19 settembre 1860), Garibaldi al Volturno e La breccia di Porta Pia.
Altra committenza particolarmente significativa è legata alla decorazione del Consiglio Provinciale di Venezia. Insieme al pittore Vincenzo De Stefani (1859-1937), si dedica alla decorazione del soffitto, dove si dispiegano un insieme di personificazioni e allegorie: Venezia protettrice delle Arti, delle Industrie, dell’Agricoltura, delle Scienze. La terra e il mare e La Sapienza e la Giustizia rimepiono i tondi, mentre sulle pareti si snodano alcuni episodi come Il Doge Giovanni Mocenigo partecipa nel 1840 alla processione per l’Ascensione.
All’attività di decoratore accompagna ben presto quella di pittore di paesaggio. Si dedica anche a vedute veneziane e a scene della quotidianità della Laguna contemporanea e in costume settecentesco. Versato sia nell’olio che nell’acquarello, continua anche con l’attività di frescante.
Per quanto riguarda il paesaggio, rimane ben evidente la lezione lirica di Pietro Fragiacomo (1856-1922), da cui eredita l’impiego di una tavolozza dai toni quasi madreperlacei, in grado di donare intensa luminosità alla vedute lagunari. Partecipa alla Prima Biennale di Venezia del 1895 con Sotto la pioggia, acquistato da re Umberto I e oggi conservato nella Galleria Nazionale di Roma. Umili rappresentanti del popolo veneziano, tra cui pescatori, contadine, lavandaie ravvivano i fondali urbani in cui protagonista è una Venezia sontuosa e architettonicamente perfetta o la brillante campagna circostante. Sono esempio di questa produzione Trepidazione, Pescatori in laguna, Donna dei campi, esposta alla Biennale del 1899, e il Cardo selvatico sempre della Galleria Nazionale di Roma. Nella produzione di genere assumono particolare rilevanza quelle di ambientazione settecentesca, tra cui Domenica in piazza San Marco, del 1894, in cui la Basilica fa da sfondo ad una leggera e variopinta scenetta in cui bambini e donne danno da mangiare ai piccioni, Una raffica a Venezia nel Settecento, esposto a Roma nel 1903, Chiacchiere fuori dalla chiesa, Venezia, scena di costume lungo la riva. Queste scenette aneddotiche in costume, quasi sempre eseguite ad acquarello su carta, mostrano una tavolozza brillante e molto variegata, tesa a trasmettere una piacevole leggerezza, gradita al mercato estero. Continua la sua attività per i primi decenni del Novecento e muore a Venezia nel 1931.
Elena Lago
Il sito viene aggiornato costantemente con opere inedite dei protagonisti della pittura e della scultura tra Ottocento e Novecento.