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Pittore
Jacopo Alessandro Calvi
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Jacopo Alessandro Calvi
Secondo quanto riportato da Grilli Rossi iniziò i propri studi alla scuola delle lettere ma, a seguito di una malattia che lo rese sordo, fu iniziato per volere del padre allo studio delle arti del disegno presso la bottega di Giuseppe Varotti. Passò poi all’Accademia dove incontrò Zanotti e si guadagnò diversi premi clementini.
Grazie all’unanime riconoscimento da parte della società bolognese gli fu data la possibilità di aggregazione all’Accademia degli Indomiti a cui seguì un riconoscimento simile offerto dalla colonia arcadica di Roma. Dipinse durante gli anni di formazione, presso la Casa del Clero, San Francesco di Sales e il maresciallo Ladisguiers, un dipinto che trae ispirazione da numerosi modelli tra i quali Graziani, Varotti, Torelli.
Nonostante fosse riuscito durante il suo percorso ad arginare l’iniziale difficoltà scolastica, l’abitudine ad accostare modelli diversi e distanti all’interno della stessa opera gli procurò un’artificiosità distaccata. La sua pittura nel contesto bolognese fu un’alternativa all’arte del Gandolfi. Falcidia nel 1983 a proposito del Sordino, così soprannominato a causa del suo handicap, nota come l’autore riuscì ad anticipare la pittura chiesastica del secolo successivo ma rimanendo comunque ben distante dal purismo ottocentesco.
Un’interpretazione, quest’ultima, che potrebbe risultare fuorviante rispetto al “moderno” Gandolfi. Le opere del Calvi che si riducono per lo più al supporto su tela sono state nel tempo individuate da Zamboni (1974), Roli (1977), Falcidia (1980) e Busmanti (1989). Tra i dipinti degli anni settanta si ricordano: la Madonna col Bambino e San Francesco che implora per i pellegrini nella sagrestia di Santa Maria della Vita, San Girolamo Emiliani del 1766, la pala della Certosa di Maggiano e quella di Cingoli, seguiti dalle diverse committenze provenienti da Bergamo, Cracovia, Spagna, Siena e Westfalia. Negli anni ottanta raggiunse splendidi risultati in occasione delle committenze chiesastiche, come ad esempio nell’Addolorata del Museo Davia Bargellini, nel Martirio di Santo Stefano di Spoleto e nel Santi Erasmo e Lorenzo per San Petronio a Bologna.
Agli stessi anni appartengono due ritratti, della moglie e della figlia, e un autoritratto, prossimo allo stile batoniano. Il Busmanti nel 1979 restituisce all’autorialità del Calvi l’Apparizione dello spettro di Lucio Ostio. Con il passare del tempo gli vennero affidate pitture antiche destinate alla “riattazione”. Santella nel 1987 opera un catalogo delle opere letterarie del Calvi da aggiornare con Succinte notizie dei due celebri professori… Ubaldo e Gaetano Gandolfi. Questo scritto fu realizzato in occasione dell’orazione funebre di Gaetano Gandolfi.
Il sito viene aggiornato costantemente con opere inedite dei protagonisti della pittura e della scultura tra Ottocento e Novecento.