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Pittore

Karl Wilhelm Diefenbach


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Karl Wilhelm Diefenbach

( Hadamar 1851 - Capri 1913 )

Pittore

    Karl Wilhelm Diefenbach

    Quotazioni di Karl Wilhelm Diefenbach

    Le spirituali e simboliste opere a olio di Karl Wilhelm Diefenbach hanno quotazioni tra i 4.000 euro e i 22.000 euro. Cifre superiori a queste sono state raggiunte dalle eccezionali opere simboliste eseguite e dedicate a Capri: ad esempio la grande tela Evening swim at the Faraglioni (1907), ha raggiunto la bella cifra di 54.000 euro nel 2019.

    Queste quotazioni sono orientative: il soggetto, la tecnica, il periodo, la dimensione, lo stato di conservazione sono tutti fattori che influenzano la valutazione di un’opera. Raccomandiamo perciò di inviarci una foto del vostro dipinto di Karl Wilhelm Diefenbach per ottenere una stima gratuita e personalizzata.

    Biografia

    Karl Wilhelm Diefenbach nasce in Germania ad Hadamr nel 1851. La sua prima formazione avviene sotto la guida del padre, anche lui pittore, e date le sue doti artistiche si iscrive poi all’Accademia di Belle Arti di Monaco. Altro suo grande interesse è la Teosofia e il misticismo, mondo che gli viene svelato da un parente sacerdote. Questi due universi, quello artistico e quello spirituale, si fondono nel suo linguaggio pittorico e nello stile di vita.

    Da ritrattista di corte all’abbandono di qualsiasi bene materiale

    Personaggio eccentrico e insofferente alle regole, il pittore nel 1873 viene chiamato dal duca di Nassau come ritrattista ufficiale di famiglia che lo ospita nella sua dimora. L’incarico è però di breve durata, perché totalmente avverso all’ambiente aristocratico, lo abbandona poco dopo. 

    Complice anche una forte febbre dovuta al tifo che lo costringerà per due anni in ospedale, in questo periodo sviluppa una serie di riflessioni che daranno avvio ad un nuovo capitolo della sua vita. L’avversione per il mondo borghese lo spingerà ad elaborare infatti una personalissima filosofia di vita. Inizia ad indossare una lunga tunica bianca, a camminare con dei sandali o a piedi nudi, e a portare capelli lunghi e una barba incolta, professando la volontà di abbandonare qualsiasi legame ai ben materiali, e ritrovare il legame intimo con la natura. Inizia così ad intraprende una vita ascetica, eremitica, raggiungendo diversi seguaci, soprattutto tra i giovani.

    La nascita di Humanitas, la comune artistica volta al culto mistico della natura

    Nel 1885 sceglie come dimora una cava abbandonata in Germania e comincia a nascere in lui il desiderio di fondare una comune artistica per vivere in connessione con la natura. Più volte arrestato per nudismo e per le sue idee stravaganti, si trasferisce e Vienna e qui decide di fondare Humanitas, la comunità che aveva in mente, basata sulla condivisione di beni, sul vegetarianismo, sul naturalismo e sul culto devozionale della natura.

    A Vienna espone al Kunstverein, grazie al sostegno di un mercante d’arte, e dopo i primi restii commenti, dovuti soprattutto al suo stile di vita e al suo credo, inizia ad ottenere alcuni apprezzamenti di pubblico, specialmente dopo la personale del 1892. Ma l’avversione del mondo aristocratico non cessa, e la fama non prosegue per molto. 

    L’universo primitivo e incontaminato di Capri

    Intraprende un altro viaggio in Europa, toccando vari Paesi, ma l’artista vuole abbondare qualsiasi legame con il caos e la città, per questo si ritira in un luogo che lui considera incorrotto, quale l’isola di Capri, che lussureggiante e ospitale, misteriosa e inquietante, evocava proprio quel sentimento sublime che lui stava cercando. Nell’isola campana resterà fino alla fine, trascorrendo le giornate nel suo studio e traendo ispirazione dalla natura incontaminata dell’isola. L’artista ne racconterà la natura selvaggia, le aspri rupi e gli scorci suggestivi, abitati però da eteree figure, spesso femminili, che divengono metafora di spiritualità. Il pittore diviene infatti interprete di un simbolismo visionario abitato da spettri, luoghi incantati, elementi di una natura primitiva e incontaminata. 

    Un linguaggio misterioso e mistico, ricco di simbologie nascoste

    L’enigma e il mistero sono i protagonisti delle sue tele caratterizzate da un cromatismo scuro colpito da una luce mistica che amplia la follia visionaria. Il suo linguaggio rievoca Il sogno di Ossian di Ingres, le atmosfere romantiche di Arnold Böcklin, l’incanto visionario di Max Klinger, e le ambientazioni di Hans von Marées, spingendosi però oltre, verso l’ignoto. Le sue tele sono magnetiche e costellate di simbologie sempre più ardite.

    Il credo del pittore continuerà a suscitare diverse curiosità, ma anche critiche ed ostilità, non riuscendo mai ad ottenere la piena accettazione dalla società contemporanea. Scompare a Capri nel 1913 a causa di una peritonite, lasciando tutte le sue opere nel suo atelier, che verranno dimenticate per decenni. Negli anni Settanta il nipote riabilita la sua figura e donerà le tele allo Stato italiano che realizzerà il Museo Diefenbach all’interno della Certosa di Capri.

    Emanuela Di Vivona

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