Hai cercato

Scultore

Libero Andreotti


Sei interessato alla vendita o all'acquisto delle sue opere?

Acquistiamo opere di questo artista

e di altri pittori e scultori dal XVI secolo sino alla prima metà del XX secolo

La galleria Berardi offre un servizio gratuito e senza impegno di valutazione di opere di arte antiche e moderne. Per orientarsi nel mercato dell'arte, assai complesso e pieno di sfumature, è meglio affidarsi ad un consulente professionista che sappia rispondere in maniera veloce e concreta alle tue esigenze. La chiarezza delle risposte risolverà in maniera efficace la necessità di stimare o mettere in vendita un bene.

Contattaci immediatamente senza impegno

Risposte anche in 24 ore:

Telefono

06.97.606.127

Whatsapp

347.783.5083

Libero Andreotti

( Pescia 1875 - 1933 )

Scultore

    Libero Andreotti

    Quotazioni Libero Andreotti

    Le sculture in bronzo di grande qualità e di buone dimensioni di Libero Andreotti sono stimabili tra i 9.000 euro e i 24.000 euro.

    Il giovanile periodo fiorentino di carattere liberty ha una valutazione tra i 2.000 e i 5.000 euro. A seguito del soggiorno parigino entra nel mercato internazionale. I capolavori di questo periodo sono stimati oltre i 18.000 euro, mentre le piccole opere in bronzo, terracotta o gesso sono valutate attorno ai 1.500 euro. Il record d’asta del 2016 è di 140.000 euro per una grande baccante in bronzo alta più di un metro.

    Le stime sono indicative: la qualità delle fusioni la conservazione, il periodo di esecuzione sono risolutivi per una stima corretta, per questo raccomandiamo di contattarci.

    Biografia

    Libero Andreotti nasce da un’umile famiglia di Pescia, paesino nella provincia di Pistoia. Lavora come tornitore per necessità, ma sente l’urgenza della modellazione artistica. Decide così di trasferirsi a Palermo, dove inizia a lavorare in una libreria come garzone e dove si avvicina inevitabilmente alla poesia e alla letteratura in generale. Contemporaneamente, si dedica all’illustrazione.

    Nel 1899 rientra in Toscana, precisamente a Firenze, dove lavora in una tipografia e trova ospitalità, nel 1902, presso lo studio dello scultore Mario Galli. È la prima vera occasione che Libero Andreotti ha per iniziare la sua attività artistica: modella la creta con scioltezza e libertà, ottenendo subito grandi risultati.

    Ben presto, nel 1905, partecipa alla sua prima Biennale veneziana, presentando un’opera di forte ascendenza liberty, L’Alba, seguita da Purosangue, inviata alla Biennale del 1907 e da Le Parche a quella del 1909. Le Parche, delicatissime e aggraziate nella loro linea curva e finissima, rappresentano uno dei punti più alti della sua prima fase scultorea.

    Si guadagna il favore di Alberto Grubicy e comincia ad esporre a Parigi, dove, attirato dal fervente clima culturale, decide di stabilirsi dal 1909 al 1914. In questa città, Libero Andreotti mantiene comunque il contatto con la flessuosa linea decorativa liberty, ma allo stesso tempo, la sua plastica si fa più sincera e ordinata. Alla Biennale del 1910 invia Madame HerosseLucertolinaAdolescente e La gatta. Alla Secessione romana del 1913 espone invece Invocazione e Gorgone.

    La ricerca parigina lo avvicina alle opere di Aristide Maillol, quindi si verifica una sorta di riempimento delle masse e il raggiungimento di una plastica più possente e sintetica. Questo coincide poi con il suo rientro in Italia, alle soglie della prima guerra mondiale, nel 1914. L’artista, in Toscana, giunge ad una naturale riscoperta dell’antico, in particolare della scultura quattrocentesca di Jacopo della Quercia. Ma osserva anche i solenni ritmi di Piero della Francesca, con la sua narrazione senza tempo, che ritorna nelle figure piene e negli spazi equilibrati e armoniosi.

    Dopo aver preso parte alla Prima guerra mondiale, nel 1921 tiene una personale presso la Galleria Pesaro di Milano. Le opere esposte sono 49 e tra di esse compaiono Venditrice di limoniGiovinetta nuda in riposoBaccanteGruppo tragicoDonna sedutaSull’aiaLa pescaLa porta di casaSignora con ventaglio e Giovinetta e ciliegie.

    Ciò che risalta immediatamente agli occhi è una salda compostezza, reminiscenza di Andrea del Verrocchio, ma anche dell’arte primitiva conosciuta a Parigi. Tra bassorilievi, gruppi tragici e particolarissimi ritratti e nudi femminili, la scultura di Andreotti ritrae il mondo della quotidianità, con magia classica e allo stesso tempo con prorompente modernità.

    Alla Biennale di Venezia del 1924 presenta una Madonna col Bambino dalle linee rigide e allungate, solenne nella descrizione e tenera nel gesto della mamma che accoglie la manina del figlio sul suo viso. Popolane e venditori, pescatori e falegnami compaiono negli ultimi anni, lavorati con lo stesso rispetto dedicato alle opere sacre: equilibrio formale e ascendenza rinascimentale sono presenti fino agli anni Trenta. Alla Biennale del 1930, la sua ultima, invia Brandano il pescatore, una superba Bagnante compare a Firenze nel 1932, insieme ad altre 18 opere. Muore a Firenze nel 1933.

    LEGGI TUTTO

    acquisto opere artisti e stima pittura e scultura

    Opere di Libero Andreotti


    Altri artisti che potrebbero interessarti

    Iscriviti alla newsletter per ricevere le mostre in preparazione e le nuove acquisizioni!

    Il sito viene aggiornato costantemente con opere inedite dei protagonisti della pittura e della scultura tra Ottocento e Novecento.

    Example
    © Copyright Berardi Galleria d'Arte S.r.l.