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Pittore
Lorenzo Delleani
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Lorenzo Delleani
Erasi dapprima dedicato alla musica, ma nel 1855 l’abbandonò per darsi alla pittura, e frequentò l’Accademia Albertina di Torino sotto la direzione dei professori Arienti e Gastaldi. Il primo quadro da lui esposto fa un “Episodio dell’Assedio d’Ancona”; indi alla Promotrice di Torino del 1863, inviò “Ezzelino da Romano che contempla l’eccidio di Vicenza”.
Nel 1864 espose “Tasso che esce dall’ospedale di Sant’Anna”; nel 1865, “Cristoforo Colombo di ritorno dalla scoperta dell’America”; e così di anno in anno “Beatrice di Tenda ed Orombello”; “Corradino di Svevia in casa di Messere Frangipane”; indi un bel quadro “Supremi momenti”, che gli guadagnò completamente la fama di valente pittore.
Nel 1870 alla Mostra di Parma ottenne una medaglia d’argento col quadro “Oliviero Cromwell”; nel 1871 eseguì un dittico “Musei”, che trovasi nella Pinacoteca di Torino, e l’anno dopo il Ministero dell’Istruzione Pubblica acquistò per il Museo di Bologna un altro quadro che aveva esposto in quella città del titolo “A metà strada” (costumi del 1600). Contemporaneamente, il Municipio di Milano comprava pure il quadro esposto a Brera: “La passeggiata lung’Arno nel 1600”.
Ne qui s’arrestò la grande attività del nostro artista, che, nel 1873, venne premiato all’Esposizione di Londra con una bella tela “Venezia al secolo XVI”; e il Municipio di Torino acquistò un altro suo quadro “Sul Molo a Venezia”; e a Milano vendè “Sebastiano Veniero, vincitore della battaglia di Lepanto”; al Goupil di Parigi vendè “Le regate a Venezia”; che aveva esposto nella grande Esposizione Universale del 1878 tenuta colà, e finalmente al Ministero di Grazia e Giustizia “L’Incoronazione della Dogaressa Caterina Grimani”.
In quest’epoca però si manifestò nella maniera di dipingere del Delleani un grande cambiamento, operato forse da lunghi viaggi fatti all’estero o da desiderio di tentare nuove vie. Un grande paesaggio da lui esposto a Milano nel 1881 dal titolo “Quies”, incontrò talmente il favore del pubblico, che l’artista fu costretto a farne cinque riproduzioni. A questo tennero dietro “Romitaggio” e “Processione di Fontanamora”, il primo acquistato da S. M. il Re, ed il secondo premiato con medaglia d’oro alla Esposizione regionale Biellese. “Imminente Luna”; “Sotto Natale” (premiata con medaglia d’argento a Nizza); “In montibus sanctis”; “Ombre secolari”; “Note autunnali”; “Leida”; “Helden”; “La terra”; “Haya”; “Festa al romitaggio”; “In excelsis”; “Alto Biellese”; tele stupende, che, esposte qua e là nelle varie Mostre d’Italia, furono per la maggior parte vendute a Musei o a privati o al Governo.
Parlare a lungo della rara abilità del Delleani non sarebbe possibile nel breve spazio concesso in un Dizionario, pure non possiamo trattenerci dal dichiarare che forse pochi sono i pittori che al pari di questo artista possono vantarsi di possedere un ingegno sì vario e versatile, che sa trattare con la stessa sicurezza il paese e la figura, il quadro storico e il quadro di genere, la scena gaia e quella triste, gli splendidi effetti di sole e la calma malinconica della notte, il vivo agitarsi delle persone e delle cose animate e i bianchi lividi, e i gialli e i pallori della natura morta. Pochi posseggono una tavolozza di così smaglianti colori, pochi si addimostrarono, singolari e studiosi artisti al pari di lui.
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