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Pittore
Luigi Bienaime
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Luigi Bienaime
I busti e i ritratti in marmo di Luigi Bienaimè hanno quotazioni tra i 4.000 e i 7.000 euro, mentre superano queste cifre e possono arrivare anche a 20.000 euro e oltre i soggetti tipicamente neoclassici e allegorici di buone dimensioni, come baccanti, dei, amorini o personaggi della mitologia.
Sottolineiamo che queste sono solo valutazioni orientative. Per ottenere da noi una stima personalizzata che tenga conto di fattori fondamentali come il periodo d’esecuzione, la tecnica, il soggetto e le dimensioni, consigliamo di inviarci una foto della vostra opera di Luigi Bienaimè.
Bienaimè Luigi nasce a Carrara il 2 marzo 1795 e muore a Roma il 17 aprile 1878.
Fin da giovanissimo si mostra particolarmente dotato nel disegno. Frequenta l’Accademia di Belle Arti di Carrara e nel 1818 ottiene il pensionato artistico per Roma, dove inizia ben presto a lavorare nello studio di Berthel Thorvaldsen. Dal 1844 è membro dell’Accademia di San Luca.
Attivo principalmente a Roma, è uno scultore neoclassico. In contatto con Thorvaldsen e la sua cerchia, tra cui ricordiamo Pietro Tenerani, Emilio Wolff e Pietro Galli, ammorbidisce la severa lezione accademica del maestro, cui rimane comunque sempre fedele, sviluppando uno stile delicato ed elegante che indugia in tratti di intimità e spontaneità. Note languide e sentimentali caratterizzano la resa introspettiva. Apprezzato da principi e re, ottiene commissioni in Italia e all’estero di busti, ritratti e sculture a soggetto mitologico. Tra le tante committenze, si ricordano quelle dello zar Alessandro di Russia e del re del Belgio.
Vasto è il catalogo del Nostro, con opere conservate in importanti collezioni italiane e internazionali, tra cui ricordiamo il Museo dell’Hermitage a San Pietroburgo, la Galleria d’Arte Moderna e l’Accademia di San Luca di Roma e il Metropolitan Museum di New York. Del 1819 è il gesso David (Accademia di Belle Arti, Carrara). Del 1820 è un San Giovanni Battista (Metropolitan Museum, New York), mentre al 1821 risale la statua dell’Innocenza, di cui si conoscono più esemplari. Di questi anni sono anche il busto di Ganimede e il ritratto probabilmente di Christian Friedrich Samuel Hahnemann, il medico fondatore dell’omeopatia.
La produzione del Nostro continua con un’erma di Napoleone (Protomoteca capitolina, Roma) copia dal bustodi Thorvaldsen. Ascrivibile al 1831 è il gruppo L’Angelo custode o l’Innocenza difesa dal vizio realizzato per il cimitero monumentale Campo Verano a Roma, di cui esistono più repliche scolpite per illustri collezionisti. Agli anni 30 circa appartengono una serie di sculture acquistate dalla famiglia imperiale russa di cui ricordiamo Telemaco, Andromaca, Diana, Zefiro, Baccante che danza, Pastorella, Amor coniugale e Psiche abbandonata da Amore.
Per il re del Belgio scolpisce Amore che abbevera le colombe. Ancora acquistato dalla corte russa è il Cupido in atto di scoccare la freccia e l’Angelo custode. Per i principi di Torlonia esegue Urania e Mercurio, mentre per il principe Galipsin realizza l’Andromaca. Tra i tanti ritratti realizzati ricordiamo quelli di Napoleone I, dello Zar Niccolò e della moglie, di George Washington, del Principe Galipsin.
A Carrara sono conservati due bassorilievi, Mitridate che uccide Datame, Giasone alla conquista del vello d’oro e un Autoritratto. Nella Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma troviamo una Venere e un Mercurio. Tra le opere recentemente passate in asta ci sono i busti dei Coniugi Lysley (1829), L’amor divino – un angelo (1833), Telemaco (1835), Psiche con la lampada (1835), Ritratto di giovane donna (1850) e di datazione incerta una Danzatrice con cembali, Donna seduta sulla culla con bimbo nudo in braccio, Ragazza con le galline.
Il sito viene aggiornato costantemente con opere inedite dei protagonisti della pittura e della scultura tra Ottocento e Novecento.