(Torino 1850 - 1941)
Il Po a Torino (1880)
Misure: cm 120 x 228
Tecnica: Olio su tela
Firmato in basso a sinistra “M. Calderini”
Sul retro cartiglio dell’esposizione Nazionale di Torino del 1880
Esposizioni: Torino, Esposizione Nazionale, 1880
Bibliografia: Dizionario dei pittori piemontesi dell’Ottocento, a cura di G. L. Marini, Torino 2013, con bibliografia precedente, pp. 129 – 132.
Pittore prolifico e fortemente rappresentativo della città di Torino, Marco Calderini è anche un importante critico e pubblicista del suo tempo. Di questo aspetto non marginale della sua attività, ricordiamo le monografie dedicate a Vincenzo Vela e ad Antonio Fontanesi, nonché quelle dei pittori Andrea Gastaldi, Giovan Battista Quadrone, Alberto Pasini e dello scultore Carlo Marocchetti; e gli interventi tra gli altri su Demetrio Cosola, Alberto Maso Gilli e Carlo Pittara.
Allievo di Antonio Fontanesi presso la Scuola di Paesaggio dell’Accademia Albertina di Torino – ma dal romanticismo del maestro rimane però sempre estraneo – Calderini registra la sua cifra pittorica su un realismo oggettivo sostanziato di un soffuso lirismo emozionale, proseguendo in questo la lezione di Rivara, che negli anni Settanta rappresenta il fronte dell’avanguardia realista piemontese, e distanziandosi consapevolmente dalla pittura post-impressionista di Lorenzo Delleani e dei suoi seguaci.
Importanti e numerosi i successi che costellano la sua produzione pittorica, premiata non solo in Italia ma anche nelle più prestigiose mostre internazionali: figurò infatti all’Esposizione internazionale di Vienna del 1873, in diversi Salons di Parigi, a Nizza, a Barcellona nel 1888 (dove ottenne la medaglia d’argento) a Londra, e infine a Colonia nel 1888 e nel 1889, dove fu premiato con la medaglia d’argento.
Il Po a Torino, presentato all’Esposizione Nazionale di Torino del 1880 appartiene alla stagione migliore della sua produzione. In quell’occasione Calderini espone nove opere e conquista il premio del Paesaggio con Mattina di luglio. Pochi anni prima Rive del Po a Torino merita l’acquisto da parte del Museo Civico torinese durante la Promotrice locale del 1876. All’Esposizione Internazionale di Roma del 1883 Le statue solitarie vengono acquistate dalla Galleria Nazionale d’Arte Moderna mentre alla Mostra Nazionale di Torino del 1884 la Galleria d’Arte Moderna locale acquista Tristezza invernale.
Il Po a Torino rappresenta per impegno e dimensione uno dei suoi vertici, la lucidità ottica è raggiunta attraverso una sapiente organizzazione compositiva, prospettiva e luministica. La profondità spaziale, suggerita in maniera netta e incisiva dalle linee di fuga del fiume, ai lati del quale si stagliano i moderni edifici della città piemontese, contribuisce all’assoluto rigore della impaginazione che riporta alla mente atmosfere metafisiche.