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Pittore
Mario Broglio
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Mario Broglio
Fondatore del movimento Valori Plastici nel 1918, Mario Broglio è ricercato soprattutto per i dipinti a olio, quotati tra i 1.500 euro e i 5.000 euro.
I disegni e gli acquerelli, sebbene rari, hanno stime tra i 400 euro e i 1.500 euro di massima. Il record d’asta del 2021 è di 3.800 euro per un ritratto femminile (olio su tela), ciononostante, se comparissero sul mercato particolari capolavori potrebbero essere valutati anche sopra i 5.500 euro.
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Mario Broglio nasce a Piacenza nel 1891, è un giovane dal carattere estroso e irrequieto e presto lascia Piacenza alla volta di Roma per frequentare l’Accademia di Belle Arti della Capitale. Qui entra in contatto con Cipriano Efisio Oppo, Amerigo Bartoli e Francesco Trombadori con i quali nasce uno stimolante scambio culturale e una profonda amicizia.
Iniziano i primi viaggi in Europa con soste significative a Parigi e Cannes, grazie alle quali si aggiorna sulle ultime novità artistiche in campo internazionale.
Si hanno pochissime testimonianze degli esordi di Mario Broglio, ma sicuramente muove i primi passi nell’ambiente della Secessione romana, per poi avvicinarsi al futurismo, restando però su posizioni autonome senza mai aderire al movimento.
Nel dopoguerra prende vita la sua carriera nel mondo del giornalismo e della critica, inizia a scrivere su alcuni giornali come “Il Tempo” di Roma di Giovanni Papini e sul “Giornale del Mattino” di Bologna diretto da Maraini.
Sono anni di fermento e grandi cambiamenti. Trascorre la maggior parte del suo tempo tra il Caffè Aragno e la Galleria di Antonio Giulio Bragaglia a Via Condotti, luogo in cui incontrerà nel 1917 Edita Walterowna von Zur-Muehlen, una delle persone più importanti della sua vita, sia dal punto di vista personale che artistico. Edita, pittrice baltica nata a Smiltene, giunge a Roma nel 1910 dopo una formazione parigina e si lega a Mario divenendone compagna prima e moglie poi. Dal punto di vista artistico, il sodalizio tra i due si tradurrà in un vero e proprio lavoro a quattro mani che caratterizzerà la produzione artistica successiva.
Sul finire della Prima guerra mondiale, tra il 1918 e l’inizio del 1919, Roma ritrova la sua vita culturale e diviene una delle capitali europee del concitato dibattito “avanguardia – ritorno all’ordine”, quest’ultimo sostenuto in particolar modo tra le pagine della rivista “Valori Plastici” fondata da Mario Broglio nel 1918, di cui usciranno 15 fascicoli fino al 31 ottobre 1921.
Gli artisti che scrivono sulla rivista e si fanno portavoce di questo ritorno all’ordine sono Giorgio de Chirico, Carlo Carrà, Giorgio Morandi, Arturo Martini, Roberto Melli, Riccardo Francalancia, Edita Broglio e Alberto Savinio (come critico non ancora come pittore).
Il movimento si ispira all’antico: tutto è caratterizzato da un classicismo immanente e monumentale, i “valori plastici” sono quelli del Trecento e del Rinascimento italiano. La rivista promuove apertamente la Metafisica e un ampio dibattito internazionale sull’intreccio tra tradizione e modernità.
A sostegno di questa idea e degli artisti del gruppo Valori Plastici, Mario Broglio si dedica anche all’organizzazione di due grandi esposizioni: la prima nel 1921 che avrà luogo a Berlino, per poi giungere ad Hannover e Dresda; e la seconda alla Fiorentina Primaverile del 1922 dove il gruppo riceverà l’ufficiale consacrazione artistica.
Dopo questa parentesi espositiva si interessa quasi totalmente all’editoria pubblicando monografie degli artisti, specialmente quelli del Trecento e del Quattrocento italiano: le più celebri sono Giotto di Carlo Carrà e Piero della Francesca di Roberto Longhi.
Nel 1927 Mario ed Edita si sposano e si trasferiscono a Parigi, qui si avvicinano ad Alberto Savinio, agli artisti di “Forces Nouvelles” e vengono affascinanti dalle ricerche artistiche di André Derain.
La coppia di artisti vive tra Parigi, Roma, Cannes, Capri e la campagna della Sabina, e Mario Broglio continua a occuparsi dell’attività critica, curando la collana “Valori Plastici” per Hoepli.
Nel 1933 Oppo raggiunge Mario Broglio a Parigi per invitarlo alla Seconda Quadriennale d’Arte Nazionale di Roma, dove poi nel 1935 esporrà nove opere: Marina meridionale, La contemplazione, La sorgente, La roccia e quattro Nature morte.
Tornerà alla successiva edizione della Quadriennale, nel 1939, con una sala personale esponendo 11 opere tra cui Il romanzo, Rusticana, Ritratto di Miss M. K, La donna e il mare, Autoritratto.
Parteciperà, infine, ad un’ultima Quadriennale, la Quarta, con tre opere: due Nature morte e Il bagno nel parco.
Le tele esposte riflettono il programma stilistico che Mario Broglio aveva sostenuto negli ultimi anni: le figure sono bloccate, sospese, in una dimensione senza tempo, i cui paesaggi e l’atmosfera richiamano il Trecento e il Quattrocento italiano, in un vero e proprio dialogo con l’antico.
Mario Broglio muore nel 1948, a soli cinquantasette anni. A due anni dalla sua scomparsa viene organizzata un’importante retrospettiva alla Biennale di Venezia, esposizione che conterà 24 opere, realizzate tra il 1910 e il 1945, che verrà presentata da Carlo Carrà.
Emanuela Di Vivona
Il sito viene aggiornato costantemente con opere inedite dei protagonisti della pittura e della scultura tra Ottocento e Novecento.