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Pittore
Michele Gordigiani
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Michele Gordigiani
Gordigiani, dopo una prima formazione di matrice purista a Firenze sulla scia di Luigi Mussini e Giovanni Duprè, si allontanò dagli insegnamenti accademici per frequentare sin dal loro esordio il gruppo dei Macchiaoli e le loro riunioni tenute al noto caffè Michelangelo.
Nonostante tale simpatia il genere del ritratto non permise un effettivo coinvolgimento con le teorie della macchia – pericolosamente funambolico sarebbe stato mediare l’esigenza sintetica del realismo con le esigenze qualitative della committenza – e Gordigiani continuò la sua carriera costellata da un successo dietro l’altro. Nel 1867 vinse il Concorso Ricasoli ottenendo la commissione di un ritratto di Cesare Balbo, alla prima Esposizione Nazionale di Firenze del 1861 inviò il Ritratto di Vittorio Emanuele II (Torino, Museo del Risorgimento) e nello stesso anno consegnò il Ritratto di Camillo Benso di Cavour (Torino, Museo del Risorgimento); poi si trasferì a Parigi, dove espose anche ai Salons, e nel 1867 soggiornò a Londra dove eseguì il Ritratto della regina Vittoria e del principe consorte Alberto ed espose alla Royal Society of Arts. “Consacrato ormai pittore di re, regine e principesse delle più importanti corti d’Europa” (Borsellino p.47) Michele Gordigiani può essere considerato a buon diritto il ritrattista più noto, e più pagato, nell’Italia del secondo Ottocento. Gianluca Berardi
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