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Scultore
Oreste Labò
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Oreste Labò
Oreste Labò nasce a Piacenza nel 1865 e frequenta l’Istituto Gazzola della città emiliana, dove segue gli insegnamenti dello scultore Gaetano Guglielmetti e del pittore Bernardino Pollinari. Trasferitosi a Brera è allievo invece di Francesco Barzaghi, Francesco Confalonieri ed Enrico Butti che lo avvicinano al verismo e alla ritrattistica di gusto risorgimentale.
Ottiene i primi riconoscimenti quando partecipa all’esposizione di Brera a Milano nel 1891 presentando l’opera Morte di Torquato Tasso che impressiona per l’accurata modellazione. L’artista lavora soprattutto nell’aerea lombarda eseguendo opere su commissione pubblica come la statua del Nettuno per la facciata dell’Acquario civico a Milano. Il dio dei mari raffigurato dallo scultore è molto lontano dalla perfezione ideale neoclassica, mostra infatti un viso e un corpo dai tratti reali, non più idealizzati. Nel 1898 riceve l’incarico dall’architetto Luca Beltrami di realizzare la decorazione del Palazzo delle Assicurazioni Generali di Milano, lavoro in cui lo scultore evidenzia il suo avvicinamento agli stilemi del liberty. Si occupa anche dell’esecuzione di Monumenti ai caduti nelle località di Busto Arsizio, Caprino Bergamasco, Vizzola Ticino e Brianzola.
A Milano esegue inoltre la progettazione di diversi monumenti funerari nel Cimitero monumentale realizzando la graziosa edicola Gallieni, una soluzione architettonica lontana dalle tipiche sepolture, in cui la figura lapidea di un bambino gioca sul prato di fronte alla tomba rappresentato nell’atto di far cadere delle sementi sul terreno. A fianco a questo lavoro troviamo anche l’edicola Broglia con il gruppo Cristo e l’umanità, sempre opera dello scultore. Realizza inoltre la tomba di Santino Molinari e la tomba Belgè su cui scolpisce il rilevo La mietitura, in collaborazione con Felice Bialetti.
L’artista riceve commissioni anche nella sua città natale come il Monumento ad Angelo Genocchi, matematico e rivoluzionario risorgimentale che fu anche senatore del Regno d’Italia dal 1886. Il busto bronzeo viene inaugurato nel 1902 nell’atrio della Biblioteca Comunale per poi essere collocato nel 1938 nei Giardini Margherita. Nello stesso luogo trova sistemazione un’altra opera dello scultore, il Monumento al poeta dialettale Valente Faustini raffigurato a mezzo busto, e ai suoi piedi, come una rievocazione, prende vita la sua creatura poetica, la “batusa”, una giovane coraggiosa e audace, una femminista ante-litteram che incarna anche l’anima nobile e fiera del popolo di Piacenza. Altro volontario garibaldino a cui lo scultore dedica un monumento su commissione pubblica è Felice Cavalotti che prende posto nel porticato della Biblioteca Comunale di Piacenza poiché oltre ad essere un politico e patriota è anche un poeta, drammaturgo e giornalista.
Oreste Labò diviene molto celebre soprattutto per delle sculture di piccolo formato, principalmente figure femminili in stile liberty in cui gioca sulla sperimentazione luministica e pittorica attuando una differente modellazione a seconda delle superfici. L’artista unisce una conoscenza tecnica impeccabile ad una viva sensibilità. I soggetti sono colti in movimento, sorpresi da un vento invisibile che anima le vesti e i capelli. Biografia
Nel 1904 a Londra prende parte all’Esposizione Italiana Italian Exhibition Earl’s Court, della Camera di Commercio di Londra, con la scultura Spleen. Nel 1914 partecipa all’Esposizione Nazionale di Belle Arti di Milano presentando il piccolo marmoRitratto di signora. Nel 1915 partecipa all’Esposizione Nazionale d’Arte a Brera con il marmo marmo Ego Sum. Alla stessa manifestazione nel 1920, ottiene la medaglia d’oro con il gruppo sacro in gesso Cristo e l’Umanità.
Muore a Milano nel 1929, a sessantaquattro anni.
Emanuela Di Vivona
Il sito viene aggiornato costantemente con opere inedite dei protagonisti della pittura e della scultura tra Ottocento e Novecento.