Raffaele Bella

Si raccolgono pochissime notizie biografiche attorno alla figura di Raffaele Bella. Pittore e scultore nato a Positano nel 1902, è stato allievo di Vincenzo Caprile (Napoli 1856 – 1936), che soggiornava spessissimo nella sua casa a Positano e precisamente a Fornillo, nello stesso quartiere che ha dato i natali a Bella. Artista schivo e riservato, se in pittura predilige il paesaggio en plein air nella libera e sciolta rappresentazione di luminose marine ricche di suggestioni tratte dal maestro Caprile, nella scultura si afferma senza dubbio con i soggetti animalier.

Il suo studio di Fornillo, una sorta di religioso eremo, era costellato di sculture di uccelli a grandezza naturale particolarmente apprezzate dai turisti stranieri di passaggio, affascinati dagli esemplari in bronzo studiati e riprodotti da Bella nella calma delle giornate assolate di Positano. L’attenzione dello scultore per il dettaglio naturalistico proviene da un’autentica passione di carattere scientifico per la fauna locale, che esprime a pieno anche nella produzione grafica, esposta in una ricca mostra nella bergamasca Galleria Gazzo nel 1938: «Raffaele Bella, un giovane artista di Positano, espone alla Galleria Gazzo nella seconda metà di dicembre, una serie di freschi pastelli riproducenti in massima parte colombi, conigli, galline, cavalli, cani – illustrati con grazia e distinzione non comune – […]. Piccoli poemi della vita degli animali cosiddetti da cortile, espressi con leggerezza, con grazia singolare. Un gustoso gruppo di sculturette sempre riproducente i suoi soggetti preferiti, vitellini, gatti, uccelli – deliziosa quella illustrante un merlo ai suoi primi passi – ed alcune tele perlacee del paesaggio napoletano arricchivano la sua piccola mostra» (Pelandi 1938, p. 46-47).

Tra le più conosciute sculture animalier di Raffaele Bella, che si distingue dal repertorio dedicato agli animali da cortile, compare sicuramente l’aggraziata Gazzella in bronzo, oggetto di diverse fusioni, di cui una è conservata nella collezione della Camera di Commercio di Salerno, che si differenziano tra loro per piccoli dettagli del manto. I muscoli tesi dell’esemplare e le zampe in procinto di muoversi corrispondono al muso leggermente rivolto verso sinistra, attirato con lo sguardo da qualcosa. Questo gesto rende elegante l’andamento del corpo, indagato nei precisi dettagli delle anatomie e del pelo. La raffinata gestione delle linee e delle superfici si accorda quindi a un naturalismo pieno che certamente ancora risente delle istanze del verismo napoletano.

Elena Lago