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Pittore

Raffaele Pontremoli


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Raffaele Pontremoli

( Chieri 1832-1906 )

Pittore

    Raffaele Pontremoli

    Pittore piemontese, nato in Chieri, Provincia di Torino, nel 1832. Studiò all’Accademia di Nizza, ed a quella di Torino, dove nel 1852 vinse un premio. Dedicatosi alla pittura militare per la quale era appassionatissimo, dipinse, nel 1855, “Un attacco di avamposti”, che ebbe un clamoroso successo.

    Conobbe a Parigi il celebre Orazio Vernet, che gli fu largo di elogi e suggerimenti, e nel 1859, scoppiata la guerra ritornò in Italia e partì pel campo come disegnatore dell’Illustration di Parigi.

    Assistè alle battaglie di Palestro e di San Martino; uno schizzo della prima fatto lì per lì, ebbe l’onore di vederselo acquistare da S. M. l’imperatore Napoleone III. Presentato a Vittorio Emanuele, a cui piacque molto la verità e la vita dei suoi lavori, ne ebbe lodi e fu mandato nel 1860 al quartiere.

    A campagna finita eseguì pel Governo un quadro grande di molta verità, “La presa di Mola di Gaeta” che trovasi al Club degli ufficiali del 5° artiglieria; e “Il passaggio del Garigliano” acquistato dal Comune di Torino, che trovasi in quel Museo Municipale.

    Due grandi dipinti di questo artista si trovano nel Quirinale e furono acquistati da S. M. il Re; uno di questi rappresenta “Il principe di Carignano alla battaglia dei Cappuccini, durante l’assedio di Gaeta”. Nel 1866 seguì l’esercito al campo, e illustrò i due fatti d’armi celebri.

    “Il principe editario Umberto a Villafranca in mezzo al quadrato del 49° fanteria” e “S. A. R. il principe Amedeo ferito all’attacco della Cavalchina presso Custoza”; lavori che trovansi nel Palazzo Pitti di Firenze, e che procurarono all’autore le lodi e una visita del principe Umberto. Nel 1869 fu nominato Vice-ispettore alla R. Pinacoteca di Torino, e nel 1876 promosso Ispettore.

    Questo artista dipinse pure il “Ritratto del Conte Cibrario”, che fu Gran maestro dell’ordine Mauriziano. Il Pontremoli è cavaliere della Corona d’Italia, e ufficiale dell’ordine dei SS. Maurizio e Lazzaro. Per il quadro rappresentante il “Quadrato del 1866”, rifatto con varianti ed esposto a Torino nel 1880, il Re conferivagli la commenda dell’ordine della Corona d’Italia.

     

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