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Pittore

Raul Viviani


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Raul Viviani

( Firenze 1883 – Rapallo 1965 )

Pittore

    Raul Viviani

    Raul Viviani nasce a Firenze nel 1883, ma a soli sei anni si trasferisce con la famiglia a Milano dove cresce e riceve la sua formazione artistica. Infatti studia all’Accademia di Brera e alla scuola di nudo della Famiglia Artistica. Proprio in occasione dell’esposizione della Famiglia Artistica esordisce, a soli 17 anni, partecipando con alcuni paesaggi.

    Nel 1902 prende parte a un’edizione successiva, esponendo opere molto personali e originali tanto che il Centelli, critico del Corriere della Sera, le definisce “stramberie del Viviani”. Queste opere ricevono però il favore della critica e soprattutto i commenti positivi di Vittore Grubicy de Dragon, Arturo Toscanini, Leonardo Bistolfi e Clemente Pugliese Levi.

    L’affermazione artistica di Raul Viviani e la partenza per l’Uruguay

    Nel 1906 espone alla Mostra Nazionale di Belle Arti di Milano Nasce la luna, opera che ottiene un grande successo, e in quell’occasione viene annoverato tra i giovani artisti più interessanti e promettenti. Questa poetica composizione notturna riceve l’apprezzamento di Ettore Tito e Vittorio Pica.

    Nel 1912 le sue opere vengono accettate per acclamazione e partecipa così alla Biennale di Venezia con Parabola del giorno, Sinfonia autunnale e Poesia. Anche in questa occasione i critici più quotati spendono apprezzamenti nei suoi riguardi, e Camillo Boito lo nomina membro d’onore a vita dell’Accademia di Brera.

    Il successo continua a confermarsi ed espone in varie città italiane ed estere: Roma, Torino, Verona, Firenze, Napoli, Milano, Bruxelles. Nel 1913 partecipa alla Quadriennale di Monaco svoltasi al “Palazzo di Cristallo” in cui espone l’opera Poesia che viene immediatamente acquistata.

    Viviani seguita a ricevere molti riconoscimenti: nel 1913 a Rimini gli viene consegnata la medaglia del Ministero della Pubblica Istruzione, e nel 1914 viene nominato Commissario Artistico del Comune di Milano, incarico che mantiene fino al 1922.

    Nello stesso anno espone proprio a Milano, alla Galleria Pesaro, 55 opere in occasione della mostra individuale a lui dedicata insieme a Bernasconi e Marchini. Tra queste opere possiamo menzionare Madreperla veneziana, Autunno in Lombardia, L’albero e la vela, Un vecchio ponte, Il pellicano, Tramonto, Il faro di Rimini, Il sobborgo dei pescatori, Marina, Verso sera, Sobborgo veneziano, Presso il mare e La strada di campagna.

    Dal 1926 comincia anche la sua carriera di critico d’arte iniziando a scrivere per alcune testate giornalistiche, tra cui “Roma” e “Mezzogiorno”, per poi divenire direttore del “Giornale dell’arte” nel 1929.

    Parallelamente continua ad esporre in varie manifestazioni artistiche fino al 1931, anno in cui accetta l’incarico di direttore dell’Accademia di pittura a Montevideo, offertogli dalla Presidenza del Governo Uruguayano.

    Il ritorno in Italia

    Nel 1937, dopo sei anni trascorsi in America Latina, Raul Viviani rientra in Italia per motivi personali e riprende ad esporre in varie manifestazioni artistiche, come all’esposizione organizzata alla Galleria Pesaro a Milano per “L’esposizione dei XXXV anni” con il dipinto Dopo la messa o al Palazzo della Permanente di Milano con l’opera Il parco Rodi a Montevideo memore delle suggestioni uruguayane.

    Altra esposizione per lui importante è quella organizzata nel 1952 al Centro d’Arte San Babila per celebrare i suoi cinquant’anni di attività artistica. Tra le opere in mostra: La salute, Il ponte degli scalzi, Canal Grande, Alle zattere, Motivo lagunare, Vecchie case, Alla Giudecca.

    Raul Viviani decide poi di trasferirsi in Liguria per motivi di salute, ma continuerà a dipingere fino alla fine, giunta nel 1965 a Rapallo.

    Un cromatismo personalissimo, tra post Impressionismo e Divisionismo

    Raul Viviani è un pittore difficilmente iscrivibile in un movimento artistico ben circoscritto. Sicuramente la sua pittura risente dell’influenza post-impressionista e divisionista pur restando su ricerche totalmente personali e originali.

    Viviani ama immensamente la natura e la rende protagonista della maggior parte dei suoi quadri, cogliendone gli effetti più suggestivi. Durante la sua vita immortala nei suoi dipinti i luoghi del suo cuore, dalla toscana alla campagna milanese, dalla Liguria all’Uruguay e Venezia, attraverso la sua pennellata vibrante, mossa e dinamica.

    Raul Viviani ama in particolar modo l’acqua e le superfici cangianti: canali, fiumi, laghi, mare e le coglie durante le ore del mattino o del crepuscolo. Venezia è uno dei suoi soggetti preferiti che infatti immortala in Sobborgo veneziano, La casa dei pescatori, Sera d’agosto che espone alla Terza Esposizione della Federazione Artistica Lombarda del 1919; nell’acquerello Armonia lagunare alla Nona Esposizione Annuale dell’Associazione degli Acquerellisti Lombardi; o nell’opera che porta il titolo della città esposto alla personale di Milano del 1922, insieme a Madreperla veneziana, Laguna, Murano e molti altri.

    L’acqua resta la protagonista anche quando si trasferisce in Liguria realizzando opere come Villa Porticciolo a Rapallo, Portofino o Sulla spiaggia.

    Viviani realizza anche molti ritratti, soprattutto femminili, in cui il tratto diviene più vigoroso e pieno di luce come Ritratto di gentildonna del 1937 o La dama che sorride.

    La tecnica divisionista di Raul Viviani avvolge luoghi e persone in un’atmosfera vaporosa che ammorbidisce i contorni e le forme, trasportandoci nella dimensione della poesia e del sogno.

    Emanuela Di Vivona

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