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Pittore
Riccardo Galli
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Riccardo Galli
Riccardo Galli nasce a Milano nel 1869. Studia all’Accademia di Brera, dove è allievo di Giuseppe Bertini. Sin da subito, mette in campo la sua spiccata propensione verso le arti, non solo quella pittorica, ma anche quella di poeta dialettale, di musicista e di disegnatore. Inoltre, dal punto di vista culturale e sociale è molto impegnato nella Milano di fine Ottocento, dove partecipa alle iniziative della Famiglia Artistica, è esponente della Società degli Acquarellisti Lombardi e della Famiglia Meneghina.
Espone per la prima volta all’Accademia di Brera negli anni Ottanta dell’Ottocento, ma nel corso della sua carriera partecipa a diverse rassegne, tra cui la Promotrice genovese, in cui espone regolarmente, e la Biennale di Venezia. Specializzato in diversi generi, spicca soprattutto nei dipinti di figura e nei paesaggi, ma notevole è anche la sua incursione nel nudo femminile.
Olio, pastello e acquarello sono le tecniche più utilizzate da Riccardo Galli che comincia ad esporre alla Promotrice di Genova nel 1883 il dipinto È morto, mentre nel 1890 invia Paggio e nel 1894 Bebè, Opus od industria mediante e Invocazione o preghiera ebraica.
Ritratto compare alla Biennale del 1905, mentre Ritratto di bimba a pastello, La felicità in un cantuccio e Ritratto della signora Fanny Mangili sempre a pastello, all’Esposizione di Milano del 1906. Si tratta di dipinti dalla pennellata libera e sciolta e dalla predilezione per tematiche leggere e mondane. In particolare, La felicità in un cantuccio rappresenta un’elegante gita in barca di due donne raffinate con una bambina piccola, forse nonna, figlia e nipote.
Alla Biennale del 1912 presenta Cavalli presso un lago e Dal mercato, a quella del 1920 Ritratto di mia madre e Cinciallegre, ammirato e acquistato dal Re. Continua a partecipare alla rassegna veneziana per altre tre edizioni, inviando un elegante Ritratto nel 1922, Orto fiorito in Valsesia, Penombra e Contemplando le nuvole nel 1924 e D’ottobre lungo la Senna e La casa silenziosa nel 1926.
Famosi sono diversi suoi ritratti conservati in parte nella Galleria d’Arte Moderna di Milano. Ne sono esempio Vittorio Emanuele III, Il ritratto della moglie, Comm. Pasquinelli, I bimbi del senatore Borletti, il Marchese Clerici, la Signora Emma Hensemberger. A Milano si conservano poi Monaca morta e Presagio. Attivo fino agli anni Quaranta nella vita culturale milanese, muore nel 1944 a settantacinque anni.
Il sito viene aggiornato costantemente con opere inedite dei protagonisti della pittura e della scultura tra Ottocento e Novecento.