OPERA NON DISPONIBILE
OPERA NON DISPONIBILE

Roberto Bompiani

(Roma 1821 - 1908)

Matrona romana con speculum

Misure: 33 x 24,5 cm

Tecnica: olio su tavola

firmato in alto a sinistra “R.to Bompiani”
provenienza: mercato inglese

 

Artista di formazione accademica, Roberto Bompiani (Roma 1821 – 1908) orienta sulla scorta di Bougerau e Alma-Tadema il suo linguaggio in direzione del gusto dei raffinati viaggiatori, che risiedevano nella città eterna. I suoi primi rapporti con il mercato internazionale risalgono alla metà degli anni Cinquanta dell’Ottocento, quando partecipa all’Esposizione Universale di Parigi del 1855 e invia cinque tele di soggetto religioso in Spagna.  La sua tecnica accurata è apprezzata negli ambienti ufficiali romani: lavora per il principe Marcantonio Borghese, per il cantiere della basilica di San Paolo fuori le mura, esegue il soffitto della navata centrale di San Lorenzo in Lucina e un affresco per Santa Maria in Trastevere, nel 1862 è commissario del governo pontificio per l’Esposizione di Londra e nel 1870 è selezionato con i migliori artisti romani per la decorazione della cattedrale di Santiago del Cile e per il teatro dell’opera della stessa città dipinge anche La Danza e La Tragedia. Intensissima è, inoltre, la sua attività di ritrattista per la nobiltà internazionale (lady Emily Curzon, 1851 circa; conte Charles Cousin de Montauban de Palikao; Mercy Bourciault Casey, 1864; Eugenia Chouteau, 1871). Nel 1865 presenta all’Esposizione annuale della Società degli Amatori e Cultori delle Belle Arti di Roma Una Baccante, il primo di una lunga serie di soggetti neopompeiani. La formazione accademica, lo conduce ad affrontare tale genere con rigore filologico. Ne risultano dipinti estremamente apprezzati dalla critica contemporanea, che ne riconosce lo “studio accurato dell’antico e della natura”[1]. Bompiani descrive minuziosamente il gioco degli astragali, i banchetti (A roman feast, Los Angeles, Getty Museum), le sponde del Tevere (Am ufer des Tiber, Roma, Galleria Nazionale d’Arte Moderna) e l’uso del saluto mattutino da parte dei clientes (Salutatio matutina, Roma, Galleria Nazionale d’Arte Moderna). In opere di minore impegno, spesso interni con una figura femminile, si sofferma nella descrizione delle architetture e degli arredi, che ha studiato sui reperti rinvenuti a Roma e Pompei: “Ei predilige sopra ogni altro oggetto per le sue tele la vita di Roma antica. Egli interroga monumenti preziosi dell’antichità romana, si aggira nelle abitazioni, nei templi, nei fori, nelle basiliche esumate dalle loro tombe secolari, si entusiasma dinanzi ai ruderi del palazzo dei Cesari, e delle case scoperchiate di Tiberio e di Diomede, e a Roma come a Pompei, dallo studio accurato dell’antico e della natura, ei trae ognora bellissime inspirazioni a’ suoi quadri”[2]. Alla metà degli anni Settanta dell’Ottocento il successo è suggellato dal Salon parigino, dove nel 1875 è rappresentato dalla Maison Goupil, e dalla Centennial Exposition di Filadelfia del 1876. Edward Strahan nel recensire l’esposizione americana sottolinea “The spirit of ancient Italy is revived in these solitary figures, somewhat in the style of Alma-Tadema’s marvelous restorations of antique life”[3]. Apprezzato in Italia e ricercato all’estero, il suo studio è visitato da collezionisti e viaggiatori di passaggio nella città eterna: “at 504 Corso, far back from the busy street, is the studio of Roberto Bompiani, one of the most amiable and courteous gentlemen in Rome. […] Professor Bompiani’s pictures are scattered in many countries”[4].

Al mercato internazionale, inglese in questo caso, è destinata questa elegante tavola che fonde il fondo oro di gusto preraffaellita con un soggetto neopompeiano. Si tratta di un’opera quasi certamente coeva a una pala raffigurante santa Lucia (collezione privata)[5], realizzata anch’essa su fondo oro, in cui compare la stessa modella. Il fondo oro e l’uso della tavola come supporto, che appaiono appropriati per un soggetto religioso, risultano insoliti per un dipinto neopompeiano e indice del raffinato eclettismo di Bompiani. Il formato, le dimensioni, la cornice a racemi che riprende il motivo decorativo dello sfondo ricordano per tipologia le piccole tavole a tema religioso destinate nel Trecento e Quattrocento alla devozione domestica. L’artista scompagina, tuttavia, la tradizione e inserisce in un contesto formale religioso un tema prettamente profano. La tradizione classicista e raffaellesca della romana Accademia di San Luca, evidente nei tratti dolcemente idealizzati dalla matrona, si fonde con la passione per la pittura primitiva anglosassone e l’archeologismo neopompeiano, che nella Roma degli anni Settanta dell’Ottocento, investita da grandi campagne di scavo legate alla costruzione dei quartieri della nuova capitale d’Italia, raggiunge un livello di estrema accuratezza filologica, che vale a Bompiani la nomina a membro della Commissione archeologica comunale. L’archeologia e la storia dell’arte sono, dunque, gli assi portanti di questo dipinto destinato a un mercato colto, come quello anglosassone degli ultimi decenni del XIX secolo. La testa e le mani della figura femminile costituiscono un vero pezzo di bravura che rivela la sapiente e solida tecnica di Bompiani. La testa leggermente rivolta verso sinistra con l’orecchio accuratamente descritto in primo piano, l’armonia dei diversi elementi, l’incarnato rosato, il naso perfettamente proporzionato, il disegno della bocca, sono tutti elementi di una tradizione che da Raffaello conduce a Domenichino, nell’Ottocento numi tutelari dell’accademia romana. Se, come si è visto, evidenti dovevano essere all’occhio del collezionista i rimandi alla pittura italiana, altrettanto meticolosa è la descrizione degli oggetti. Lo stato coniugale della giovane matrona è indicato dall’acconciatura con nastri. La semplicità dei gioielli, un orecchino a cerchio, una collana dorata che appena si intravede sotto il manto blu e due bracciali d’oro, insieme allo specchio conferiscono alla composizione un tono intimamente domestico. Elemento centrale è lo specchio ovvero lo “speculum”, elemento immancabile insieme ai gioielli e ai cosmetici, del corredo di ogni sposa. Virtuosistico è il particolare dell’orecchio riflesso sulla superficie lucida dello specchio metallico.

Teresa Sacchi Lodispoto

 

[1] C. Donati, Roberto Bompiani, “L’Illustrazione Italiana”, III, 1876, 43, p. 178.

[2] C. Donati, Roberto Bompiani, “L’Illustrazione Italiana”, III, 1876, 43, p. 178.

[3] E. Strahan, The masterpieces of the Centennial International Exhibition Illustrated. Fine Art, I, Philadelphia, Gebbie&Barrie, 1876, p. 176.

[4] Comtesse de Jacournassy, The Artist of Rome, “The Seattle Post-Intelligence”, 6 maggio 1891.

[5] Asta Bonhams, European Paintings, Nwe York 4 maggio 2011, lotto 66.

LEGGI TUTTO

OPERA NON DISPONIBILE
OPERA NON DISPONIBILE

Iscriviti alla newsletter per ricevere le mostre in preparazione e le nuove acquisizioni!

Il sito viene aggiornato costantemente con opere inedite dei protagonisti della pittura e della scultura tra Ottocento e Novecento.

Example
© Copyright Berardi Galleria d'Arte S.r.l.