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Pittore

Romeo Bonomelli


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Romeo Bonomelli

( Bergamo 1871 - 1943 )

Pittore

    Romeo Bonomelli

    Romeo Bonomelli nasce a Bergamo nel 1871. La sua formazione avviene all’Accademia Carrara di Bergamo, dove segue i corsi di Cesare Tallone. Nei primi anni, è profondamente influenzato dall’impronta lasciata in lui dal maestro Tallone, soprattutto per quanto riguarda lo studio del vero e l’importanza del genere del ritratto. Ancora studente, Romeo Bonomelli esordisce a Bergamo nel 1893, ma la prima vera esposizione in cui si presenta al pubblico è quella di Brera del 1894 dove espone Ombrellino rosso e Ritratto. Due anni dopo espone invece Dopo la passeggiata, In giardinoIn piazza della verdura. Gli esordi, come si nota anche dai titoli delle opere, sono essenzialmente legati alla pittura verista, anche se Bonomelli inserisce subito una vena, per così dire, emotiva, che in seguito si trasformerà in un’esplicita adesione ai temi simbolisti.

    Dopo aver conosciuto Giuseppe Pellizza da Volpedo, infatti, si interessa gradualmente alla tecnica divisionista, di cui si fa interprete grazie proprio all’incoraggiamento dell’amico. I due, infatti, intraprendono una fitta corrispondenza epistolare che porta l’artista non solo a scegliere il divisionismo, ma ad avvicinarsi anche, come accennato, a temi simbolisti. Anche se questa incursione nel divisionismo risulta molto breve in termini di tempo, molto alta è la qualità di dipinti quali I falciatori del 1900 e Notturno in via San Tommasodel 1902. Nel 1906 partecipa alla Mostra Nazionale di Belle Arti per il Traforo del Sempione, in cui presenta A sera Ritratto, due opere in cui sembra essere ritornato al verismo ma con una pennellata densa e vibrante.

    Nel 1908 a Firenze espone Notturno e un Autoritratto e lo stesso Notturno viene presentato anche a Genova dopo due anni. Nel 1912 fonda, insieme ad altri artisti, la Società degli Acquafortisti di Bergamo. In effetti si specializza in questa tecnica sfruttando le sue doti disegnative e soprattutto la sua abilità nell’uso del chiaroscuro. Realizza ad acquaforte una serie di paesaggi e ritratti di impronta verista che però non abbandonano mai quella traccia di simbolismo che è rimasta in lui dopo l’esperienza divisionista. Negli anni Venti si dedica ad una serie di soggetti sacri, in particolare a scene tratte dall’Antico e dal Nuovo Testamento, trattate con lirica intensità.

    Si ricordano poi Ritratto di signoraScalinata della chiesa e cortile della chiesaIl castello di BiansanoPiazza di BergamoIl giocoCristo e le pecoreFinestra del mio studio esposta a Saint Luis nel 1904 e poi a San Pietroburgo nel 1905. Dipinge fino agli anni Trenta, spaziando tra varie tematiche e soggetti. Muore a Bergamo nel 1943.

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