Salvatore Petruolo

Salvatore Petruolo nasce a Catanzaro nel 1857, figlio di un maggiore della cavalleria borbonica. Fin da piccolo manifesta un vivo interesse per la pittura e il disegno e quando con la famiglia si trasferisce a Napoli frequenta il Regio Istituto di Belle Arti. In Accademia ha come maestri Achille Carrillo e Gabriele Smargiassi rappresentanti della Scuola di Posillipo che lo iniziano alla pittura di paesaggio.

Le vedute della costiera campana

L’esordio espositivo avviene nel 1874 alla Promotrice di Napoli con Nisida; poi l’anno successivo presenta Nelle nostre paludi; nel 1876 partecipa con Nel Burrone e Marina del Carmine. Continua a prendere parte a diverse Promotrici napoletane: nel 1880 espone Il mese di novembre; nel 1882 La Casa di Rosa e Capri; e nel 1885 Sulla spiaggia ed Amalfi. L’artista si esprime grazie a diverse tecniche tra disegni, acquerelli e oli, e celebri sono i suoi paesaggi costieri, in particolar modo quelli napoletani, sorrentini e amalfitani. Tali vedute ottengono diversi apprezzamenti, anche da personalità di grande prestigio che gli commissionano numerosi lavori.

Le committenze alla corte dei duchi di Edimburgo

Nel 1888 si reca a Londra dove conosce il duca e la duchessa di Edimburgo che acquistano La collina di Posillipo e lo invitano a soggiornare nel loro castello di Malta nel 1889 dove esegue diverse opere immortalando gli scorci dell’isola. Trascorre poi anche dei mesi in Spagna accompagnando la duchessa in un tour che tocca Granada, Siviglia, Cordova e Saragozza. Nel 1891 espone i lavori realizzati durante questo viaggio alla Clarence Haus di Londra, proprietà dei duchi di Edimburgo.

La pittura dal vero erede della Scuola di Posillipo

Nel 1897 torna ad esporre alle Promotrici di Napoli con due Studi e Marina; nel 1898 propone alla Promotrice di Torino Frammento nel Palazzo di Pilato a Siviglia e Un Patio a Granada, memoria del viaggio al seguito della duchessa di Edimburgo; e nel 1904 presenta tre Paesaggi. 

Nel 1910 riceve la nomina a professore onorario dell’Istituto di Belle Arti di Napoli e nel 1911 espone Dintorni di Napoli e Studio alla Promotrice partenopea. Nel 1915 partecipa ad un’altra edizione della Promotrice con Cipressi, Chiesa del Villaggio e Una via di Malta. 

La sua pittura parte dall’osservazione dal vero, usanza che aveva introdotto la Scuola di Posillipo, cercando di rappresentare gli effetti transitori della luce e del colore. I suoi soggetti sono soprattutto paesaggi in riva al mare, borghi arroccati, in cui le persone non sono i reali protagonisti delle tele ma sono parte della vita di questi scorci che racconta. Il pittore utilizza una tavolozza dai colori tenui e sfumati per ricreare atmosfere romantiche. 

L’artista si spegne a Napoli, sua città adottiva, nel 1942.

Emanuela Di Vivona