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Pittore

Ulderico Medici


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Ulderico Medici

( Firenze 1828 - Sesto Fiorentino 1902 )

Pittore

    Ulderico Medici

    Scultore toscano, nacque a Firenze nel 1828. Dopo aver fatto i primi studi letterari, incominciò a studiare il disegno all’Accademia delle Belle Arti sotto la direzione dei professori Servolini, Gazzarini e Bezzuoli; dedicatosi quindi alla scultura, stette due anni nello studio del Cresci.

    Nel 1850, ritornò all’Accademia, entrando nella Scuola di scoltura diretta dal prof. Costoli, frequentando contemporaneamente la Scuola del nudo.

    Varie sono le opere di quest’artista, ma degna di menzione è una figura rappresentante un giovanetto, che depone una ghirlanda sopra una croce, che il Medici intitolò “Fiori e lacrime sulla tomba dei martiri della libertà d’Italia” e nel settembre 1855 volle esporre alla pubblica mostra dell’Accademia di Belle Arti.

    Ma i reggitori d’allora urtati dal titolo non lo vollero accettare che al patto d’intitolarla “Fiori e lacrime sulla tomba di una madre”.

    Nel 1856 volle tentare il colossale, e modellò una figura seduta, rappresentante “Mario sulle rovine di Cartagine”.

    Nel 1857, sentì il bisogno di veder Roma, e come negli anni addietro aveva visitato a piedi il resto d’Italia, con lo stesso mezzo andò a Roma e vi si trattenne dal settembre 1857 al giugno 1858, ove strinse amicizia con i più grandi artisti d’allora.

    Tornato a Firenze eseguì in marmo quattro “Profeti” in bassorilievo per una delle porte laterali di Santa Croce, due “Angioli” in rilievo con gli emblemi della passione, e due piccole figurette in rilievo, rappresentanti “Maria Cleofe” e “Maria Salome” che furono posti sul baldacchino della nicchia ove vedesi la Madonna del Duprè, ed in ultimo i due grandiosi “Angioli” in rilievo che sostengono la Croce e che formano il coronamento della custodia centrale della facciata di Santa Croce.

    Dal 1861 al 1866, eseguì alcuni monumenti in marmo con bassorilievi (ritratti).

    Dopo i lavori accennati, eseguì due medaglioni in gesso del “Canova” e del “Bartolini”, per ornamento di un fregio nella Sala delle scultore del principe Demidoff.

    Nel 1878 venuto a morte a Firenze l’illustre “generale Alfonso La Marmora”, ed avendo lasciato il villino di sua proprietàalla Pia casa di lavoro di Firenze, il comm. Peri, direttore della medesima volle eternare la di lui memoria e il Medici gentilmente pregato, fece il busto, ed il 16 gennaio anniversario della morte, venne inaugurato solennemente con l’intervento delle Autorità politiche e militari locali.

    Nel 1879 eseguì un medaglione in marmo, nel quale era effigiato il defunto “prof. Mariani”.

    Nel 1880, si costituì in Firenze la Società Donatello, e fu stabilito di fare una Esposizione internazionale ed il Medici fu eletto segretario dello stesso Comitato e fece parte della Commissione ordinatrice, compilandone il Catalogo.

    Alla morte del Duprè, il Medici scrisse una Memoria commemorativa del grande statuario, facendone pubblica lettura alla Società Colombaria, di cui egli era socio urbano.

    Nel 1881 presentò un progetto di riordinamento del Tabernacolo di Mino da Fiesole il quale venne accettato, ed egli gratuitamente sorvegliò e diresse tale riordinamento.

    Nel 1885 eseguì il monumento all’ingegnere Ciardi, che fu collocato nel Comunale Cimitero di Prato, dove il Ciardi fu sepolto.

    Nello stesso anno fu fatto Accademico d’onore della R. Accademia di Belle Arti di Bologna.

    Il Medici oltre all’essere esimio scultore, è anche erudito in belle lettere; nel 1865 pubblicò un lavoro artistico letterario: “Riflessioni artistiche sulla chiesa di Santa Croce di Firenze”, e nel 1875 una “Memoria storico artistica della Cappella dei Principi Corsini in Santo Spirito”.

    E’ Accademico d’onore della R. Accademia di Belle Arti di Firenze, e fu il fondatore della Società di Mutuo Soccorso fra gli esercenti le Arti Belle, di cui è stato ed è sempre il Presidente.

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