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Pittore
Vincenzo Dattoli
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Vincenzo Dattoli
Studiò all’Accademia di Belle Arti di Napoli, allievo del Morelli. Esordì in quella città nel 1859. Lasciò moltissimi quadri di soggetto storico, romantico e patriottico: “Il principe di Salerno fatto prigioniero”, esposto a Torino nel 1863 e donato dal Ministero della Pubblica Istruzione a quel Museo Civico; “Lorenzino de’ Medici che medita la morte del Duca Alessandro”, che nello stesso anno figurò alla Mostra nel Palazzo Nazionale di Brera; “I napoletani stracciano l’editto dell’inquisizione alle porte dell’arcivescovado nel 1547, durante il dominio, spagnuolo”, esposto a Milano nel 1867 e a Berlino nel 1868; “Triste ora”; “La suora di carità”; “Dolci ricordi”; “San Paolo che approda all’Isola di Malta”; “Sono fratelli, aprite!”; “Cristo nell’orto”, premiato all’Accademia di Napoli; “Sforza che strappa la bandiera ad un soldato aragonese”, proprietà reale; “Il gioco dei ragazzi alla villa Borghese a Roma”, conservato nel palazzo del Consiglio provinciale di Napoli; “Oh, quanta gente!”, proprietà reale, “Giacomo da Thiene pianta lo stendardo di San Marco su una torre di Vicenza”, collocato a Capodimonte; “Gli Angioini che forzano la postierla di San Germano”; “Alla balaustrata di villa Borghese”; “Il conte di Rupacamino assalta il convento di Montecassino”; “Scena di famiglia” e “Amore e dubbio”, esposti rispettivamente nel Palazzo di Brera a Milano nel 1873 e 1874.
Nel 1891 si recò a Londra per dipingere affreschi e quadri, chiamato da Lord Wifhesbaden, suo ammiratore; ma per la crudezza del clima contrasse una fatale malattia che lo costrinse a ritornare in Patria.
Il sito viene aggiornato costantemente con opere inedite dei protagonisti della pittura e della scultura tra Ottocento e Novecento.